Con il grande caldo, in estate, aumenta la voglia di cibi freschi, spesso anche crudi, per evitare lunghe e impegnative cotture. Forno e fornelli vengono accesi di rado e gli alimenti che possono essere consumati senza cottura o che ne richiedono una veloce hanno il sopravvento. Di contro, però, aumenta la possibilità di contrarre un’intossicazione alimentare in quanto le alte temperature facilitano lo sviluppo dei batteri scatenando nell’organismo diversi e fastidiosi sintomi. Con un’intossicazione alimentare cosa fare, come tutelarsi e quali sono i rischi per la salute?
Quali sono gli alimenti a rischio
In estate sono molte le occasioni durante le quali è più probabile che si possa contrarre un’intossicazione alimentare. Non solo il consumo di cibi freschi e crudi, dal pesce ai formaggi fino alle verdure non lavate bene. Anche picnic, gite all’aria aperta, barbecue e lo street food inducono a consumare del cibo che non è ben cotto o contaminato, oltre alle insidie dei batteri che si possono celare anche nel frigorifero di casa. Tra gli alimenti ai quali fare attenzione rientrano la carne, i salumi, la frutta, le uova come anche frutti di mare, latticini e la maionese.
La contaminazione dei cibi, – come ricorda l’Istituto Superiore di Sanità -, può avvenire in molti modi: a causa di una conservazione non adeguata degli alimenti, alte temperature, uso di acqua contaminata usata per irrigare. Tutte situazioni che consentono ai batteri di proliferare in modo più veloce mostrando, solitamente, i primi sintoni nel giro di 16-24 ore dopo aver ingerito i cibi.
Come riconoscere i sintomi?
Quando c’è un’intossicazione alimentare in atto è l’apparato gastrointestinale a farne le spese con manifestazioni che vanno dal vomito al mal di stomaco, crampi all’addome, diarrea, fino a sintomi anche più gravi come febbre, tremori e disidratazione. In rari casi, l’intossicazione alimentare può portare anche ad un blocco neuromuscolare e sintomi neurologici come formicolio, visione offuscata o vertigini. I microrganismi responsabili di tale situazione possono essere batteri e virus. Tra i batteri il più diffuso è l’Escherichia coli che di solito si forma nella carne cruda o poco cotta e su frutta e verdura che vengono in contatto con materiale fecale. Molto nota è anche la Salmonella, infezione che si forma per via del consumo di pollo e carni poco cotte, uova, verdure e frutta infette.
Intossicazione alimentare, come fare a prevenirla?
Le regole da mettere in pratica sono poche e anche molto intuitive. Al primo posto c’è il rispetto dell’igiene: personale e dei luoghi. Lavarsi le mani con acqua e sapone prima di toccare il cibo o di cucinare è fondamentale. Lo stesso vale per quando si è terminata la preparazione delle pietanze e quando si acquista frutta e verdura. In alternativa si può usare anche un igienizzante che abbia una formulazione che prevede almeno il 60% di alcol. C’è da fare attenzione anche a come si conservano tutti gli utensili da cucina: posate, taglieri, piatti, contenitori e pentole vanno lavati, asciugati e riposti in una zona che deve rimanere sempre pulita ed igienizzata.
Cambiare frequentemente i canovacci dove si asciugano le mani è un’altra ottima azione di prevenzione. E per la conservazione e manipolazione degli alimenti? In frigo ogni tipologia di cibo deve essere riposta nel ripiano adeguato; frutta e verdura vanno sempre lavate prima dell’utilizzo; la carne in frigo va conservata in sacchetti per gli alimenti; il pesce pulito va lavato sotto l’acqua corrente; latticini e uova, infine, vanno sistemati in frigo all’interno di appositi contenitori.
Quando si è in viaggio
ci sono altri accorgimenti da tenere bene a mente per evitare di contrarre un’intossicazione alimentare, soprattutto se si va nei Paesi in via di sviluppo. La prima cosa da ricordare è di non bere acqua che non sia imbottigliata, non lavare i denti o prendere ghiaccio realizzato con l’acqua del rubinetto. Succhi, latte e latticini è necessario che siano pastorizzati e carne, pesce o crostacei che siano cotti e serviti caldi, evitando proposte crude e poco cotte.
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