Nel settore dell’intrattenimento, soprattutto quello musicale che schiaccia l’occhio al pop, ci sono tre venue che rientrano nel sogno del cassetto di ogni artista. Una è sicuramente il Forum di Assago, l’altra è lo Stadio di San Siro, l’ultima è invece un luogo-culto che pullula di storia e di significato: l‘Arena di Verona. Arrivare nell’anfiteatro scaligero significa fondamentalmente avercela fatta, essere riuscito a realizzare nel tempo un percorso centrato e convincente, tanto da potersi permettere di suonare davanti ad un pubblico ampissimo (circa 20.000 persone la capienza massima) in un contesto talmente tanto particolare da portare spesso i musicisti durante i propri tour estivi a proporre uno spettacolo diverso rispetto agli standard. Ma dove nasce il mito di questa location? Scopriamo i motivi per cui la struttura è entrata in modo così dirompente nella cultura popolare, accogliendo al suo interno ogni tipo di spettacolo, dai gladiatori all’hip-hop.

Uno splendore di architettura romana

Il fascino dell’Arena è individuabile già dalle sue fondamenta, ad oggi infatti la sua costruzione effettiva e dettagliata è praticamente avvolta nel mistero. Secondo le ricostruzioni degli esperti le prime pietre deposte risalgono ai primi decenni del I Secolo, sotto l’imperatore Augusto. Si tratta del terzo Anfiteatro romano più grande dopo il Colosseo di Roma e l’immenso Anfiteatro di Capua situato a Napoli.

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Eppure, esiste una leggenda sull’origine del luogo: si narra infatti che un prigioniero veronese per salvarsi dalla condanna a morte promise ai regnati dell’epoca di costruire in una sola notte un edificio talmente grande da ospitare tutti i cittadini al suo interno. Per compiere la missione però il disgraziato chiese aiuto al demonio, il quale spedì sulla terra tutti i diavoli in cambio della sua anima. Ma durante la notte il prigioniero si pentì amaramente, chiedendo la grazia alla Madonna. Questa quindi, fece sorgere il sole con più di due ore di anticipo, facendo sprofondare le anime dannate nelle tenebre, lasciando il lavoro non completo. Per questo, si dice, l’ala esterna dell’anfiteatro è rimasta incompiuta.

Storia Arena di Verona - Life&People MagazineNon tutti sanno che, nel progetto originario, la struttura era situata al di fuori delle mura delle città, per un mero motivo pratico: rendere più scorrevole l’affluenza degli spettatori evitando dunque di intasare il centro cittadino. L’Arena entrerà dentro le mura difensive volute dall’imperatore Gallieno soltanto successivamente, per proteggerla dagli attacchi dei Barbari. L’Anfiteatro tutt’oggi si presenta in ottime condizioni, anche se sprovvisto del terzo strato di arcate, andato distrutto nel lontano 1183 dopo una forte scossa di terremoto.

Spettacoli ludici e cruenti

Già dall’origine all’interno dell’Arena venivano ospitati avvenimenti di carattere ludico, tra cui spicca soprattutto il combattimento dei gladiatori, i quali mettevano in scena una lotta all’ultimo sangue proprio al centro della struttura, denominata non a caso Harena (sabbia), caratterizzata appunto da un terreno sabbioso ideale per assorbire il sangue dei due rivali. Si trattava di eventi attesi e apprezzati dalla popolazione e dai sovrani, tanto da essere presenti anche nei versi di Plinio il Vecchio.

Storia Arena di Verona Life&People MagazineMa nel tempo l’affascinante venue veronese è stata utilizzata per motivi molto diversi tra loro: secondo gli esperti infatti Re Teodorico la utilizzò come cava di pietre per la costruzione delle case circostanti, poi nel XVI secolo, pare che diventò invece una sorta di quartier generale delle prostitute della città, per poi trasformarsi un punto di commercio. Ma il suo parterre interno, oltre i combattimenti e gli spettacoli, ha visto anche scene più raccapriccianti. Nella seconda metà del 1200 per esempio Alberto I della Scala ordinò di bruciare 200 eretici patarini. Antonio Della Scala invece utilizzo lo spazio dell’Arena per i festeggiamenti di nozze, allestendo per un mese giostre e intrattenimento.

Uno spazio che si adegua ai tempi

Come tutte le più grandi strutture anche l‘Arena di Verona si è adattata al tempo, subendo inflessioni e invasioni mantenendo però quella folgorante bellezza primigenia che l’ha sempre contraddistinta. Nel quattrocento circa si cominciò a pensare al luogo come culla storica ed artistica. L’utilizzo poi fu sempre più smodato. I documenti parlano ad esempio in epoca napoleonica anche di una corrida, fatto questo confermato dal modo di vivere del tempo, improntato sulla tauromachia iberica.

Storia Arena di Verona Life&People MagazineEppure, la fruizione musicale che conosciamo oggi ha una storia relativamente recente. Si ricorda in tal senso il 1822, anno in cui venne rappresentata “La Santa Alleanza”, con le musiche di Gioacchino Rossini. Il 1913 è invece l’annata della prima vera opera lirica allestita, ovvero “L’Aida” di Giuseppe Verdi. Da quel momento in poi il luogo diventò punto di riferimento di ogni estate musicale dove è entrata in punta di piedi anche la musica pop, prima con un evento generazionale come il Festivalbar e adesso con la presenza degli artisti più importanti del mondo, di ogni genere e caratura, orgogliosi di poter avere la possibilità di assaporare la storicità di uno dei posti più belli del mondo.

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