Bianchi, rossi o rosati, ma anche fruttati, secchi, amabili, leggeri o corposi, fermi e frizzantini. I vini hanno caratteristiche e proprietà specifiche ma anche percezioni sensoriali uniche, che ognuno interpreta a proprio modo perché da buoni intenditori, noi italiani, non diciamo mai di no ad un calice di vino. Che sia l’accostamento perfetto per un pranzo o una cena, o semplicemente uno speciale compagno in una serata tra amici, non ha importanza. Il vino resta uno dei grandi protagonisti della nostra tavola.
Proprio per questo, in un Paese che si distingue in tutto il mondo per la sua proposta vinicola, negli ultimi tempi si è fatta avanti una grande riscoperta dei vini naturali. Non una moda ma un reale interessamento da parte dei produttori e dei consumatori a quelle bollicine che vanno oltre il convenzionale, oltre le etichette ed i grandi nomi. I vini naturali puntano alla purezza e all’essenza del processo, ad un rapporto più intimo, etico e vero con la terra, un mondo che piano piano negli anni è stato soppiantato dalla chimica, dalle logiche del mercato e dall’omologazione.
Vini naturali: oltre la filosofia green
Parlare di vini naturali
oggi fa subito pensare alla maggiore attenzione che si ha verso le scelte alimentari, mosse sempre più da una filosofia di vita green che guarda alla sostenibilità ambientale e ad approcci produttivi rinnovati, che dicono no alle sostanze chimiche. Tutto vero, anche se occorre ricordare che i vini naturali sono semplicemente quelli che producevano un tempo i nostri nonni.
Sono vini che seguono la naturalità dei processi, che limitano al minimo l’intervento dell’uomo ed escludono l’uso delle sostanze chimiche di sintesi nel processo di produzione. Sono il risultato di tecniche sobrie ma potenti che con il tempo sono divenute non convenzionali, perché ritenute antiche e poco fruttifere. Oggi che c’è una rinnovata sensibilità verso tutto ciò che è salubre, buono e gustoso, etico e rispettoso dell’ambiente, viene premiato e “riscoperto” il lavoro dei viticoltori che non si sono mai voluti omologare. Molti dei contadini italiani non hanno, infatti, mai ceduto al consumismo, rimanendo legati ai metodi di lavorazione tradizionale tramandati di generazione in generazione, da sempre rispettosi della natura.
Le caratteristiche del vino naturale: buono, unico, sincero
Il vino naturale è semplice, quello che si fa in vigna, con le uve raccolte manualmente, esito della coltivazione della terra nel rispetto della fertilità del suolo e nella cura delle viti senza forzature chimiche o tecniche invasive. Le uve che arrivano in cantina, dopo la vendemmia, sono sane e ricche di qualità. Lentamente si trasformano con la sola fermentazione alcolica, quella spontanea, aiutata al massimo da lieviti indigeni.
Un processo naturale, insomma, che rifiuta gli enzimi, gli zuccheri ed i mosti concentrati che aiutano e accelerano la fermentazione. Il risultato? Il vino più puro possibile che porta con sé aromi, sentori e profumi unici, espressioni di un territorio che, con le sue caratteristiche crea un marchio di fabbrica inconfondibile che si ritrova preciso, intatto, in ogni bicchiere. Il vino naturale è buono e soprattutto sincero perché racconta senza filtri la sua storia, e, allo stesso tempo è unico perché diverso ogni anno.
I benefici che ci regalano i vini naturali
Il vino naturale, per la nostra salute, è certamente migliore di quello tradizionale. Non contiene sostanze chimiche che sono dannose per l’organismo. Inoltre le uve provengono da un’agricoltura sostenibile ed ecologica, coltivate in modo biologico, e per questo non sono trattate e dunque di altissima qualità. Ecco allora che il vino naturale oltre ad essere più sano, rispetto a quello convenzionale, è anche sicuramente più digeribile.
Attenzione, però perché questo non significa che con i vini naturali si possa esagerare. Vengono comunque assimilati dal corpo, motivo per cui è necessario sempre bere responsabilmente. Con i suoi aromi, il suo carattere e la sua complessità, il vino naturale ci invita di nuovo a sperimentare, assaporare e provare, ogni volta, un’esperienza sensoriale e gustativa diversa, espressione non solo di grande lavoro e dedizione, ma di una mano differente e un rapporto intimo, sincero ed unico con uno specifico territorio.
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