Fare un investimento in vino può sembrare, ad alcuni, un’idea assurda. Eppure, non è così.Il nettare di Bacco, infatti, è considerato una specie di rifugio per gli investitori: pensate solo che una bottiglia acquistata oggi può triplicare il suo valore in breve tempo.
Quali sono le etichette pregiate italiane sulle quali puntare? Al massimo, se non riuscirete a venderle potrete gustare un ottimo calice di bianco o rosso.
Investimento in vino: quando il nettare di Bacco fa rima con guadagno
L’Italia non è soltanto la culla di infinite bellezze artistiche, ma anche patria del buon cibo e dell’ottimo vino.
Quest’ultimo è famoso in ogni angolo del globo, tanto che ogni anno cresce il numero di persone disposte ad investire nel nettare di Bacco.
Che siano bianchi o rossi, i vini pregiati italiani non fanno gola soltanto a quanti amano collezionare etichette di un certo tipo, ma anche a tantissimi investitori che li vedono come una fonte di guadagno.
Pertanto, la domanda sorge spontanea: quali sono le bottiglie di lusso più desiderate di sempre?
Senza ombra di dubbio, al primo posto troviamo il Barolo Docg Rocche dell’Annunziata 2011 di Roberto Voerzio.
Vino simbolo dell’enologia italiana in tutto il mondo, questa etichetta nasce nel 1986 da due ettari di vigneto a La Morra, nella cantina di Roberto Voerzio.
Una bottiglia in formato magnum costa circa 500 euro, cifra che, nel giro di pochi anni, può tranquillamente triplicare.
Considerate che un’annata 2011, attualmente disponibile in commercio, raggiungerà l’apice del suo gusto dopo circa quindici anni, ovvero nel 2026.
Un altro vino da investimento è il Brunello di Montalcino Docg 1997 Astucciato Biondi Santi.
E’ proprio alla cantina di Clemente Santi, che sul finire dell’800 si sperimentò a lungo la vinificazione del Sangiovese, a cui si deve la nascita della denominazione.
L’uomo ottenne risultati eccellenti e, con il suo “vino rosso scelto“, conquistò il premio all’Esposizione Universale di Parigi del 1865.
Il Brunello di Biondi Santi è oggi un grande classico dell’enologia italiana.
La sua maturazione – 36 mesi in grandi botti di rovere di Slavonia – è la stessa da oltre un secolo.
L’annata 1997, ambita da tantissimi estimatori, è ancora disponibile, ma le bottiglie in commercio sono pochissime. Il costo? 700 euro.
Un ottimo investimento in vino è l’Amarone della Valpolicella Doc Monte Lodoletta 2008 della cantina Romano Dal Forno.
Considerato uno dei capolavori dell’enologia italiana, è uno dei vini più costosi, il più acquistato dai giapponesi.
La sua preparazione è lunga e accurata: dopo la vendemmia, i grappoli di uva di tutte e quattro le varietà sono lasciati appassire e pigiati solo verso la metà di dicembre;
dopo la fermentazione, l’invecchiamento è svolto per 36 mesi in barrique nuove; infine osserva due anni di riposo in bottiglia.
L’Amarone della Valpolicella Doc Monte Lodoletta 2008 Romano Dal Forno, nella versione magnum del 2008, costa oltre 700 euro.
Infine, un altro investimento interessante è nel Trebbiano d’Abruzzo Doc 1995 della cantina Emidio Pepe.
Le escursioni termiche alle quali sono sottoposti i vigneti, incastonati tra il Gran Sasso e il mare, consentono la nascita di un nettare di Bacco elegante e raffinato.
L’annata 1995 di Emidio Pepe è considerata un vero e proprio capolavoro dell’enologia italiana.
Una bottiglia costa intorno ai 600 euro: l’investimento è assicurato.
Poi, se siete curiosi, date uno sguardo al cibo di lusso e agli alimenti più costosi del mondo: rimarrete a bocca aperta!