Se ne è parlato nelle ultime settimane ed è ora ufficiale. La partecipazione al Festival di Sanremo 2021 sarà riservata nella categoria Sanremo Giovani Nuove Proposte agli artisti di un’età inferiore ai 33 anni.
Una modifica che, dunque, abbassa il limite di partecipazione di ben tre anni rispetto ai trentasei in vigore nel corso delle ultime annate.
L’annuncio dato dal direttore artistico del Festival, Amadeus
In un primo momento, aveva dichiarato a TV Sorrisi e Canzoni l’idea di abbattere la soglie d’età addirittura fino ai 30 anni. Successivamente viene (anche se formalmente si è parlato soltanto di un banale errore di comunicazione) rimodulata la scelta ritenuta davvero troppo drastica da addetti ai lavori, artisti e case discografiche.La “riforma” di Amadeus, però, avrà pesanti ripercussioni sul funzionamento della gara delle Nuove Proposte e dell’intero Festival di Sanremo oltre che dello scenario discografico ed artistico più giovane in ambito italiano.
Sembra una banalità o una cosa da poco ma impedire la partecipazione agli artisti tra i 33 ed i 36 anni alla minore delle due categorie della kermesse musicale ligure Sanremo Giovani 2021
sarà una batosta difficile da digerire e, soprattutto, dalle gravi conseguenze.
L’intenzione che si nasconde dietro tale scelta da parte della direzione artistica è, chiaramente, quella di ringiovanire ulteriormente la proposta musicale del Festival cercando di intercettare attraverso un cast più giovane e fresco i gusti musicali dei giovanissimi che sono poi coloro i quali compreranno i dischi o, più facilmente, andranno a stremmare i brani sulle piattaforme digitali decretandone il successo post-festivaliero.
Una scelta, dunque, totalmente di mercato ma che per nulla tiene in considerazione gli aspetti artistici e musicali.
Tre anni per un artista sono tantissimi, soprattutto in età giovanile, e di mezzo vi si inseriscono considerazioni importanti sulla maturità della musica proposta.
Inutile fare l’elenco degli artisti che avremmo perso in questi anni se la riforma di Amadeus fosse già in vigore. E’ chiaro che il Festival in questo modo andrà perdendo una grossa fetta di proposte e una particolare musica e gusto artistico che da sempre lo animano e caratterizzano.
Ultimo dettaglio da rimarcare, e forse il più importante di tutti…
I rappresentanti della musica trap, rap o moderna hanno, e continueranno ad avere, numerosi altri spazi per emergere e proporsi (il web prima di tutti). Mentre, invece, gli esponenti di una scuola più raffinata, cantautoriale o tipicamente pop faticheranno ancor di più a trovare le proprie occasioni tra cui Sanremo restava, forse, l’ultima vetrina possibile.
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