Vinitaly Verona
ilSalone internazionale del vino. Le aziende espositrici del Vinitaly sono aumentate rispetto all’edizione dello scorso anno.
A spingere sul mercato vinicolo sono i compratori internazionali, che quest’anno hanno superato le 30000 presenze.
«Vinitaly Verona 2018 ha confermato la vocazione di rassegna dedicata al business e alla promozione del mondo vitivinicolo.
Siamo sulla strada giusta» comunica il Presidente di Verona fiere, Maurizio Danese, annunciando la prossima data della nuova edizione 2019.
Tra le aziende premiate spicca il Sud Italia.
Varie le aziende premiate in questa edizione della fiera, tra cui l’azienda potentina “Cantine del Notaio”. Cantina dell’Anno da “5StarWines the Book”. Una delle aziende vitivinicole più antiche del territorio lucano, situata a Rionero in Vulture (Potenza). Una realtà che si tramanda da sette generazioni, guidata da Gerardo Trabocchetti.
“Avevo circa sette anni quando mi avviai verso la vigna del nonno per curiosare. Lo trovai chino, vicino ad un tralcio. Si voltò verso di me e mi chiese: tu, come ti chiami? Gerardo, risposi con un filo di voce. Ti chiami Gerardo come me, mi disse. Per questo, le mie vigne ti apparterranno.
Oggi, ripensando a lui, sorrido e rifletto su come, dopo varie vicende e dopo oltre 30 anni, abbia ritrovato, fiero, le mie radici. Raccogliendo quell’eredità di mio nonno e decidendo di farne il centro della mia vita.
La vera eredità che mi ha trasmesso, al di là delle vigne, è il patrimonio di valori. L’amore per le cose “fatte bene”, quella voglia di fare più che avere”.
Aglianico del Vulture amato in tutto il mondo
Questo vino è stato protagonista del gran gala #BereBasilicata alla Gran Guardia, con degustazioni di vini e prodotti tipici lucani.
Inserito nel programma “Vinitaly and the city”, evento riservato a 250 compratori e operatori vitivinicoli.
Nel corso della degustazione gli Chef dell’Unione Regionale Cuochi Lucani hanno presentato un menù composto da prodotti agroalimentari tipici della regione.
Il premio conferitogli serve ad incentivare e stimolare le aziende che investono nel continuo miglioramento qualitativo dei loro prodotti.
Difatti la guida è importante per la promozione, per gli amanti del vino, per i compratori di tutto il mondo. Questo certifica la valenza dei vini che si pongono al vaglio di una Giuria di estimatori altamente qualificati.
Esperti mondiali tra cui master of wine, master of sommelier, sommelier e giornalisti di settore.
Sono state diverse le etichette premiate in questa edizione del vinitaly a Verona per “Cantine del Notaio”.
Ad esempio, “Il Rogito”, tra i migliori vini d’Italia, è stato collocato nella guida anche il Rogito 2106. Premiato come “Miglior vino Rìrosato” al Gran Vinitaly 2018, il Sigillo 2011, il Repertorio 2015, il Sigillo 2010.
Oltre alla Regione Lucana, le cantine sarde portano a casa ben 40 premi sui 601 conferiti alle eccellenze vitivinicole del mondo. Infatti domenica il primo premio come miglior vino in assoluto alla “Vernaccia” del 2004 di Silvio Carta.
Famoso produttore della cantina di Baratili San Pietro.
“Le 97 cantine sarde, di cui 72 ospitate nel Padiglione della Collettiva regionale, hanno rappresentato uno spaccato del comparto produttivo isolano di cui andare fieri.
Imprese dinamiche che si affacciano sui mercati nazionali ed esteri con vini di elevata qualità, che raccontano tradizioni e specificità dei diversi territori della Sardegna”.
Comunica l’assessore Caria, che ha consegnato il “Premio Angelo Betti”, con la Medaglia Cangrande 2018, all’enologo Piero Cella titolare della Cantina Quartomoro di Sardegna, ad Arborea.
L’ultima giornata del Vinitaly 2018 si è conclusa con ‘La Sardegna dei Territori
Il Bovale di Mogoro, del Mandrolisai, della Marmilla e di Dorgali’
. Incontro proseguito con la degustazione dei quattro vini e dei prodotti tipici della tradizione agroalimentare sarda.
A questa edizione hanno partecipato molte personalità politiche, tra cui Salvini, il Premier Gentiloni e la Presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati.
Quest’ultimi hanno sottolineato lo sviluppo straordinario del settore enologico, del fare impresa e solidarietà. Nonchè la crescente presenza femminile tra le imprenditrici del vino.
Per di più l’imprenditoria femminile del vino ha il suo primo Atlante, la guida DiWine di Repubblica. In questo atlante vengono raccontate le storie delle socie Donne del Vino.
Chiudiamo con una curiosità
A Valeggio sul Mincio, il ristorante a conduzione famigliare Alla Borsa ha consumato ben dodicimila uova per realizzare i suoi tortelli conosciuti col nome Il Nodo d’Amore.
Questi sono stati messi a disposizione per i wine lover e gli espositori abituali del Vinitaly giunti a Palazzo Guarenti.
Marcello Tosi