Ercolano: parte il Maiuri Pop Up Shopping itinerario organizzato dal Parco Archeologico.
Alla scoperta delle tradizioni, un itinerario nei luoghi del shopping antico dove un tempo venivano esposti i generi alimentari o si trovavano le lavanderie.
Da marzo è iniziato il Maiuri pop up Shopping che prevede l’apertura di taverne e botteghe a Ercolano risalenti all’epoca etrusca.
Una delle iniziative per festeggiare i 90 anni dall’inizio della campagna scavi. I visitatori potranno riscoprirle guidati da un volantino che viene rilasciato all’ingresso.
I progetti del Parco Archeologico
”Prosegue il processo di rivitalizzazione del Parco archeologico. I visitatori saranno chiamati a seguire il fil rouge del moderno shopping. Che un tempo si svolgeva nei luoghi adibiti al commercio di alimenti, oggetti di artigianato o nei luoghi destinati ai servizi come le lavanderie. Il nostro intento è di appassionare i visitatori nell’introdurli a quella che era la vita degli abitanti dell’antica Ercolano. Perché possano immergersi nello spirito di questo luogo che non è immobile ma vivo. Ogni itinerario, ogni evento che organizziamo comporta un grande impegno che i nostri visitatori stanno premiando. Negli ultimi mesi infatti abbiamo registrato un incremento delle presenze del + 21% rispetto agli stessi mesi del 2017. Ciò a dimostrazione della centralità che il sito archeologico sta rappresentando per il turismo culturale”
racconta Francesco Sirano, il Direttore del Parco Archeologico di Ercolano.
L’itinerario porta il nome dell’architetto che scoprì gli scavi, Amedeo Maiuri. Al Parco affermano che “Gli incontri pop up sono manifestazioni in cui nei differenti siti si spalancano finestre alla scoperta dei diversi luoghi con varia funzionalità.
Botteghe alimentari, di oggetti dell’artigianato, lavanderie, che si legano all’anniversario che cade quest’anno.
Ovvero i novant’anni dall’avvio della campagna di Scavi cominciata dall’archeologo Amedeo Maiuri. Che con previdenza sperimentò modalità di fruizione dell’area nuove per i tempi. Il cui approccio è tutt’oggi davvero interessante.”
Le origini di un mito dell’archeologia italiana
Maiuri fu uno dei più grandi e stimati archeologi italiani del Novecento, archeologo a tutto tondo, com’erano un tempo. Molto legato a Napoli.
Originario di Veroli, è il capostipite dell’archeologia di gusto ricercato, sapiente. I principali siti di attenzione dell’archeologia italiana a Napoli furono Pompei, Capri, Ercolano e i Campi Flegrei.
“Per quanto riguarda i Campi flegrei si ricordano gli scavi di Maiuri soprattutto a Cuma. Dove sotto l’Acropoli egli identificò l’Antro della Sibilla (1932).
Diede anche inizio allo scavo sistematico del vasto comprensorio che è attualmente il Parco Archeologico di Baia. Qui, nel 1959, avviò le esplorazioni subacquee delle costruzioni sommerse dal bradisismo già in epoca antica.
Ad Ercolano fu promotore di numerose campagne archeologiche, almeno dal 1927.
Tutte assai lontane dal vetusto procedimento settecentesco dei cunicoli. Dalle ricerche e dai suoi studi, pubblicati nel 1958, fu possibile conoscere una importante porzione della città antica. Ovviamente quella non occupata da costruzioni
.
Infatti negli anni trenta egli partecipò alla direzione degli scavi di Pompei, Capri e Campi Flegrei.
Uno dei siti di cui si ricorda l’identificazione da parte dello stesso Maiuri fu l’Antro della Sibilla nel 1932.
Lo scopo di questo itinerario è avvicinare i turisti alla scoperta della vita quotidiana all’interno dell’antico centro urbano vesuviano.
Verranno “raccontate” anche tutte le modalità attraverso quali nelle taverne intrattenevano attività commerciali clienti e negozianti.
Marcello Tosi