Ha già raggiunto i 20 anni di carriera la cantautrice friuliana Elisa, che di recente si è esibita in giro per l’Italia durante le tappe del suo tour “On”.

Ma in realtà l’artista di Monfalcone (Gorizia) si è avvicinata alla musica già all’età di 11 anni, cominciando a scrivere testi e a comporre melodie.

La celebrità, però, arriva grazie all’intuito della cantante e talent scout Caterina Caselli. Ad un provino si accorge subito del suo potenziale e le fa firmare il suo primo contratto discografico con la Sugar.

Ma da poco Elisa ha annunciato il divorzio da questa etichetta per passare alla Universal. Una decisione che lei stessa ha definito sofferta e ponderata, dal momento che prova un’immensa gratitudine per chi l’ha lanciata e le ha fatto realizzare un sogno.

La maggior parte del pubblico apprezza la cantautrice per la capacità di cantare in un inglese perfetto. Le sue prime hit e i suoi primi album infatti erano interamente in lingua anglofona.

La svolta è avvenuta nel 2001, quando presenta al Festival di Sanremo il brano “Luce (Tramonti a Nord Est)”, vincendo grazie ad esso la gara canora.

Da allora alterna quindi al proprio repertorio canzoni italiane e inglesi. Ora, con l’album “On”, ella è tornata a prediligere l’inglese, sebbene nella scaletta dei concerti abbia inserito singoli indimenticabili in lingua nazionale. “Gli ostacoli del cuore”, “A modo tuo”, “Eppure sentire”, “Sorridi già” o l’ultimo successo “Bruciare per te”.

Sul palco, insomma, è stato possibile ammirare una Elisa energica, allegra e più ballerina del solito.

Con “On”, non a caso, ha voluto sperimentare nuove sonorità elettroniche (dal trip hop alla drum and bass, fino alla musica dance), dando una svolta più “pop” alla sua carriera.

Un cambiamento di stile e di vita si è voluto rappresentare simbolicamente anche sul palco all’inizio dei concerti. In un primo momento, infatti, l’artista appare dietro a un grande velo che copre tutta la scena. Proprio dopo l’inizio del primo brano in scaletta “Bad habits”, viene scoperta.

Nel corso delle serate, Elisa ha voluto cimentarsi anche nell’esecuzione di alcune cover. Nella tappa di Firenze che ha inaugurato il tour  ha duettato addirittura con il collega Renato Zero riproponendo la sua“Cercami”.

Non poteva poi mancare “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini, che Elisa aveva già registrato nel 2003 per la colonna sonora del film “Ricordati di me” di Gabriele Muccino. Più inaspettato è stato l’omaggio a Leonard Cohen con “Hallelujah”.

Come ha spiegato la cantautrice in persona, essa “è una canzone senza tempo.

Posso esprimere una vocalità diversa che magari non posso esprimere in altri brani.

Ha una caratteristica che poche canzoni hanno: ha una profondità che le permette di essere giusta in situazioni particolarmente profonde”.

Virando verso un genere più leggero di tipo pop-dance, Elisa ha dovuto adattare anche il look, rendendolo più colorato e sbarazzino in stile anni Novanta, con un taglio di capelli a caschetto che la fanno apparire più giovane dei suoi 39 anni. Secondo lei, l’icona di questo genere musicale rimane tuttora Madonna, di cui era una fan già ai tempi del disco “True Blue”.

Dopo aver raccolto consensi da parte di critica e pubblico a febbraio 2017 anche in Inghilterra e in Irlanda, attualmente Elisa si sta preparando a festeggiare il ventennale di carriera all’Arena di Verona il 12, 13 e 15 settembre.

Ogni serata sarà diversa dall’altra: la prima “Pop-Rock”, la seconda “Acustica” dalle atmosfere più intime, la terza in stile “Orchestra” con un esemble di oltre 40 elementi.

Pur basandosi su scalette differenti, però, ci sarà una parte di canzoni in comune che verrà riproposta ogni sera. A intervallare le varie esecuzioni, poi, si preannunciano ospiti speciali, sorprese, incursioni dal mondo dello spettacolo, della danza, della moda e della letteratura.

E si vocifera per di più la presenza del maestro Ennio Morricone come direttore d’orchestra.

Lorenzo Tiezzi

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