Ogni storia che si rispetti ha inizio con il fatidico “c’era una volta”; quella che narra le origini e le tappe più importanti della moda non è esente dall’accattivante incipit fiabesco. Si narra, infatti, che nel lontano 1857 nacque la figura del couturier per opera di Charles Frédérick Worth. È lui il primo personaggio di una storia che merita d’essere raccontata con dovizia di particolari. È lui il primo ad introdurre l’usanza di presentare nuove collezioni ad ogni stagione facendo indossare i capi alle cosiddette mannequins.
Protagonista cruciale dei primi capitoli della meravigliosa favola haute couture, Worth ne ha scritto le pagine iniziali: è il suo nome ad apparire, quindi, accanto a quel ‘c’era una volta’. A seguirlo, agli albori del ‘900, è Madame Paquin, al centro di un altro importante capitolo della storia della moda. Prima donna ad assumere un ruolo professionale in un ambiente fino ad allora dominato solo da uomini, organizza nel 1906 il primo defilè con la musica.
Dagli anni ’20 al dopoguerra anni ’40 la moda vede emergere stiliste donne che promuovono l’emancipazione femminile
Età d’oro per l’haute couture furono certamente gli anni ’20 e ’30 che vedono al timone grandi stiliste quali Coco Chanel, Madaleine Vionnet ed Elsa Schiaparelli, pioniere di stili all’avanguardia. Segnata anch’essa dai tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale, la moda torna a scrivere pagine al termine del conflitto. Il desiderio di quella libertà repressa durante il periodo bellico induce la donna a desiderare guardaroba che emulano quelli maschili.
Tra le icone di questa tendenza, all’epoca, brillava una stella di nome Katharine Hepburn. Quelli sono gli anni in cui nasce l’idea delle calze in nylon con la cucitura lungo il retro della gamba. L’estrema povertà aveva stimolato la creatività portando donne a cui non era rimasto nulla a disegnare le cuciture sulla propria pelle simulando l’effetto dei collant. Se poi, il 1946 è ricordato per l’introduzione del bikini, l’anno successivo vede protagonista Dior con l’invenzione del New Look. A definire quest’ultimo sono spalle accentuate, vita stretta, gonne a ruota, cappelli e scarpe con tacco.
Le tendenze che si affermano negli anni ’50 e ’60: cappotti a trapezio, maxi occhiali ed orecchini
Uno stile che, negli anni ’50, trova in dive, come Brigitte Bardot, perfette testimonial, trovandosi faccia a faccia, proprio in quel periodo, con il perfezionismo di un emergente spagnolo: Cristobal Balenciaga. Protagonista indiscussa del capitolo della storia della moda, ambientato nel decennio successivo, è invece Coco Chanel con i suoi indimenticabili tailleur. Vi è però un altro personaggio che inizia scrivere nuove pagine nel racconto biografico dell’haute couture.
Il nome con cui tutti lo conoscono è ‘semplicemente’ Valentino, stilista che nel 1962 fa il suo debutto nel mondo dell’alta moda presentando la prima sfilata a Palazzo Pitti. È lo stesso anno in cui diventano un must degli outfit femminili gli iconici cappotti a trapezio. Fra le altre date da ricordare, il 1966, che porta con sé la tendenza degli orecchini lunghi fino alle spalle, seguito del 1967, durante il quale sui volti di star e dive appaiono occhiali da sole extra large.
La moda tra gli anni ’70 e ’80: influenze dal mondo del cinema, della politica e della cultura
Dagli anni ’70 in poi la moda vive un periodo costellato da sperimentazioni, frutto dell’influenza di forme d’arte come il cinema. Così, muove i primi passi nel mondo dell’haute couture uno stile futuristico ispirato ai personaggi di film come Star Trek. Non mancano poi legami del fashion, in quel decennio, con correnti politiche e culturali in voga. Ne sono testimoni gli iconici pantaloni a zampa, introdotti nel 1973, e divenuti simbolo dello stile hippie.
Se gli anni ’70 si chiudono con l’affermarsi di look portati alla ribalta da artisti come I Cugini di Campagna, gli ’80 sono dominati dal punk style, da un lato, e dalla diffusione del pizzo, sull’altro versante. È, inoltre, il 1986 quando le spalline approdano negli outfit femminili ad urlare e sancire l’emancipazione della donna.
Cosa accade alla moda a partire dal 1990?
Dall’ ’incursione’ di dettagli in metallo all’interno di abiti, per mano di maison Versace, al diffondersi di look da scolaretta, tra gonne a pieghe e crop top, l’haute couture è scossa da un’ondata di freschezza che strizza l’occhio alla provocazione. Non c’è, dunque, da meravigliarsi se poi il nuovo e attuale millennio si sia aperto con il trend dei jeans da uomo indossati dalle donne. Ma quella della moda nel XXI secolo è un’altra storia.