Dieci minuti di delizioso spettacolo. Dopo la parentesi non edificante di John Travolta, Russell Crowe si è rivelato uno dei grandi mattatori della terza serata del Festival di Sanremo, sfoggiando doti canore di rilievo e alcune curiosità sulle sue origini italiane.
Un “autoinvito” andato a buon fine
La prima curiosità circa la partecipazione della star statunitense all’Ariston riguarda le modalità d’ingaggio, decisamente sui generis. Crowe infatti, da tempo molto legato all’Italia, conoscendo la popolarità del Festival ha chiesto (tramite il contatto con il regista Silvio Muccino) di partecipare in veste di cantante direttamente al Direttore Artistico Amadeus, il quale non si è lasciato scappare l’occasione di accoglierlo sul palco.
La superstar si è esibito in “Let the light shine”, canzone del suo progetto discografico blues condiviso con The Gentlemen Barbers, band con cui realizzerà una lunga serie di concerti anche nel nostro Paese, toccando città come Pompei, Varese, Piacenza e Bologna. Conclusa la performance, il neozelandese si è intrattenuto con Amadeus e con la co-conduttriceTeresa Mannino, parlando in prima battuta del suo amore per la musica; arte per cui ha avuto una vera e propria folgorazione già da adolescente, tanto da incidere il primo disco all’età di diciassette anni. Successivamente il nativo di Wellington ha parlato della sua fascinazione verso l’Italia, emersa proprio dopo aver girato il celeberrimo film “Il Gladiatore”. Per caso, frugando nel suo albero genealogico, l’attore ha svelato di aver avuto degli antenati italiani da parte di madre grazie al legame di parentela con Luigi Ghezzi, bis-bis-bisnonno arrivato in Nuova Zelanda nel 1864 partendo da Ascoli Piceno.
“La frecciatina” e la sorpresa cachet
Non è mancata anche una frecciatina rivolta al contestato John Travolta. Una battuta non prevista che ha mandato in visibilio il pubblico, inserita con tempi comici non banali: tutto è nato da una domanda di Teresa Mannino. In particolare la comica ha chiesto all’attore come si fosse accorto delle sue origini italiane, considerato che, il suo cognome non presenta riferimenti alla cultura italica. Nel farlo la palermitana ha portato come esempio Leonardo Di Carpio e Robert De Niro, per poi venire interrotta da Crowe, il quale ha aggiunto anche il nome di John Travolta, imitando con le mani il gesto del “Ballo del Qua Qua”. Subito dopo ha anche pronunciato in modo chiaro “what the f*ck“, espressione inglese che si traduce in “Ma seriamente?”, prendendo quindi in giro l’atteggiamento svogliato del collega avuto nelle ore precedenti. Un intervento apprezzato dunque, realizzato praticamente a costo zero. L’attore, – così come Travolta -, ha ricevuto solo un rimborso spese, quantificabile secondo indiscrezioni sui 25.000 Euro, cifra irrisoria considerata la grande portata del personaggio.
La carriera da attore non si arresta
Non sarà la prima volta che Russell Crowe musicista svolgerà un tour in Italia. Già lo scorso anno la star ha suonato davanti al pubblico di Roma, precisamente a CineCittà, oltre che a Catanzaro. In Calabria l’ex Gladiatore è rimasto particolarmente affascinato dalla bellezza di Tropea, perla della Costa degli Dei già visitata nel 1992 per girare un film con Jennifer Beals poi non andato in porto. Non mancano poi gli impegni legati alla sua professione principale, quella di attore. Saranno infatti ben tre le pellicole che usciranno nel corso del 2024 dopo un anno contrassegnato dal discreto successo scaturito con il film horror “L’esorcismo del Papa”.
La leggenda del cinema è infatti parte del cast di “Land Of Bad”, lungometraggio firmato da Wiliam Eubank, oltre che di “Kraven-Il cacciatore” di J.c Chandor e “Sleeping Dogs” di Adam Cooper. Tre opere diverse che, come sempre, esalteranno le principali doti e peculiarità di Russell Crowe, abile ad interpretare un ruolo e poi un’altro conservando quella grande autenticità che solo chi ama davvero il proprio mestiere è in grado di avere. Ed è proprio questo aspetto che ha reso così tanto gradevole la sua performance all’Ariston: in soli dieci minuti l’attore ha messo a proprio agio il pubblico, togliendo ogni orpello e raccontando la sua passione con spontaneità e naturalezza. Un momento bellissimo, sicuramente uno dei migliori della 74esima edizione del Festival.
Leggi anche: I look più belli della terza serata del Festival di Sanremo: piume, occhiali, drappeggi e note punk