“Sex and the city” è considerata ancora oggi la serie tv “fashion addicted” per eccellenza: la moda è costantemente al centro delle vicende sentimentali e sessuali delle quattro protagoniste. Innumerevoli gli abiti sfoggiati nel corso delle sei stagioni, la maggior parte provenienti da grandi marchi, altri acquistati per pochi dollari: è il caso del tutù di Carrie Bradshaw, trovato per caso in un mercatino vintage di New York e diventato l’item più richiesto della battuta d’asta “Unstoppable: Signature Styles of Iconic Women in Fashion”.
La storia del tutù
Tutto nasce da una brillante intuizione di Patricia Field, costumista della serie che, per puro caso, decide di acquistare il tutù dopo averlo notato in svendita a soli cinque dollari in una cesta di un mercatino situato sull’affollata strada di Midtown, uno dei quartieri più importanti di New York. Una scelta in totale controtendenza con gli altri abiti di scena, per la maggior parte provenienti da grandi maison come Dior, Mugler, Ralph Lauren e Valentino.
Per la stilista, quel semplicissimo pezzo di stoffa apparentemente senz’anima nascondeva un’allure inespressa. Per questo motivo decise, nell’incredulità del creatore Darren Starr, di far indossare l’abito a Sarah Jessica Parker (Carrie Bradshaw nella serie) per la sigla dello show, preferendolo ad una splendida mise in carta da zucchero realizzata da Marc Jacob e portata in passerella da Kate Moss.
Le ragioni della scelta
Le ragioni che portarono Filed ad optare sul tutù dimostrano quanto il lavoro della costumista sia uno dei più importanti del settore cinematografico. Secondo la statunitense infatti un elemento cardine come la sigla doveva risultare più a-temporale possibile. L’abito di Kate Moss fu scartato in quanto rappresentava in modo troppo evidente un’epoca, il 1998, che sarebbe risultata già vecchia con lo scorrere del tempo. Il tutù era invece l’evergreen perfetto per descrivere la personalità del personaggio Carrie Bradshaw senza collocarlo forzatamente in un determinato arco temporale.
Anche per questo l’affezione dei fan è maggiore: al contrario di altri iconici vestiti, il tutù nero è diventato un capo d’abbigliamento famigliare per lo spettatore, in quanto presente nell’opening di ogni puntata. Da qui il grande successo all’asta: secondo la casa che si sta occupando della vendita infatti il pezzo è in assoluto il più richiesto, con una battuta che ha superato i dieci mila dollari, cifra superiore ad altri capi luxury.
Un segno del destino
Come svelato anni più tardi dalla costumista, per la sigla di “Sex and the City” vennero registrati tre ciak, ognuno con outfit diversi. Dopo un’attenta analisi, la scelta ricadde proprio sul take che conosciamo, facendo entrare il tutù nell’iconografia dello show. A garantire il successo della gonna, composta da tre strati in tulle bianco, fu anche il resto dell’outfit: una cintura di raso foderata in tessuto spandex abbinata ad un top rosa confetto ed un paio di sandali firmati Jimmy Choo.
Nella stessa battuta d’asta è possibile trovare anche il leggendario Newspaper Dress realizzato da John Galliano durante la direzione creativa di Dior e sfoggiato da Carrie durante la terza stagione. Presenti inoltre altri abiti entrati nella storia della moda femminile: pensiamo al vestito da cocktail in velluto nero e bianco di Catherine Walker indossato dalla Principessa Diana o quello di Givenchy scelto da Grace Kelly per l’incontro con il Presidente John Kennedy e Jackie negli anni Sessanta. Il fatto che in mezzo a queste incantevoli creazioni ci sia spazio anche per una gonna in tulle da cinque dollari lascia capire quanto, nella moda, non è importante cifra o stilista, quanto il valore che un capo d’abbigliamento può essere in grado di trasmettere.
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