Un tassello importante da aggiungere alla sua gloriosa biografia; Marco Mengoni, sarà co-conduttore in occasione della prima serata del Festival di Sanremo 2024. La notizia arriva da Amaedus e dal diretto interessato nel corso della prima puntata di Viva Rai Due, irriverente morning show condotto da Fiorello. Il cantante più amato del momento, vincitore all’Ariston con “Due vite”, oltre ad affiancare il presentatore ricoprirà anche il ruolo di super ospite, incantando gli spettatori con i brani più rappresentativi di una carriera legata comunque alla kermesse.
Una nuova pagina di storia
Si tratta di una prima volta assoluta; Mengoni è infatti il primo co-conduttore di sesso maschile, rompendo una tradizione esclusivamente “al femminile” che ha contrassegnato la gestione Amadeus dal 2020 ad oggi. Il coinvolgimento del cantante rientra a pieno nella valorizzazione dei Big, uno dei punti caratteristici del lavoro del direttore artistico Amadeus. Già nel 2021 infatti l’anchorman aveva portato sul palco Elodie, reduce da un anno eccezionale iniziato con il grande successo di “Andromeda”, canzone in gara al Festival nel 2020. Appare evidente dunque come il presentatore abbia avuto l’intenzione di celebrare il successo e la storia del cantante che, nel suo percorso, si è più volte intrecciata con Sanremo.
Una carriera nata (anche) grazie al Festival
La carriera di Mengoni comincia in televisione nel 2009, quando vince la terza edizione del talent show X Factor, programma all’epoca in onda su RAI 2. L’artista, grazie al giudice Morgan, sfoggia un talento camaleontico, in grado di virare dalla musica d’autore al rock più sostenuto, incantando in alcune puntate anche con alcuni passaggi soul, in particolare con lo stile Motown, uno dei suoi generi preferiti. Da questa esperienza emergono i primi brani da repertorio che il cantante propone dal vivo, tra cui si ricordano “Insieme a te sto bene” di Lucio Battisti, “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini e “Dove si vola”, il suo primo inedito.
Spesso non è ricordato un particolare chiave: in quell’anno il vincitore di X Factor entrava automaticamente nel cast dei Big del Festival di Sanremo 2010. Così, dopo soli due mesi dal trionfo televisivo, Mengoni si presenta al Teatro Ariston con un brano, “Credimi ancora”, che conquista il terzo posto accomodandosi alle spalle di Valerio Scanu (“Per tutte le volte che”) e del trio Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici (“Italia amore mio”). Grazie a Sanremo il percorso dell’artista subisce una grande accelerata con una vistosa attività dal vivo che lo porta in giro per l’Italia con il primo tour ufficiale, dove colpisce soprattutto per una tessitura vocale dalla tonalità alta, efficace per il tipo di brani scelti in scaletta, perlopiù cover.
“L’essenziale” e la maturazione artistica
La sensazione che Marco Mengoni fosse in realtà un artista completamente diverso rispetto a tutti gli altri concorrenti usciti dal talent ha avuto la sua conferma con il primo album di ampio respiro della sua discografia: “Solo 2.0”, pubblicato nel 2011, ha infatti uno stile tutto suo, in cui emerge in modo dirompente una personalità strabordante ed un tipo di approccio alla canzone con pochi eguali nella storia della musica recente. La title track colpisce per sonorità e per riferimenti che riecheggiano la Spagna (anni e anni prima che diventasse di moda), mentre “Tanto il resto cambia” commuove con una quadratura melodica emozionale, forse la migliore di tutto il repertorio. Capitalizza il successo, svolgendo dopo solo due anni di attività il primo tour nei palazzetti, venue che sarà una costante di tutta la carriera.
Molte componenti che avevano contrassegnato la prima parte del percorso artistico
lasciano pian piano spazio ad un imprinting più sobrio ed elegante. Ecco allora che, nel 2013, Marco si ripresenta nuovamente al Teatro Ariston con “L’essenziale”, ballata classica che conquista il cuore del pubblico fin da subito (la sua sarà prima esibizione di tutta la kermesse) vincendo il Festival e guadagnando un riscontro ancora più ampio. La canzone segna una svolta anche dal punto di vista vocale, con una tonalità meno alta e una copertura delle note più avvolgente e rotonda. Segue quindi la pubblicazione dell’album “Pronto a correre” e la fortunata partecipazione all’Eurovision Song Contest, dove l’artista ottiene il settimo posto. L’evoluzione naturale arriva con “Parole in circolo” (2016), il terzo capitolo discografico impreziosito da due brani più apprezzati di Mengoni: “Guerriero” e “Ti ho voluto bene veramente”, in cui si percepisce una maturità che proietta il cantante in una dimensione vicina a quella attuale.
“Atlantico”, “Materia” e gli stadi
Il resto è storia recente: nel 2019, Marco, pubblica il long playing “Atlantico”, catalizzando l’attenzione con i singoli “Hola” (che vede la firma di Mahmood), Voglio” e “Buona vita”. Sarà il raggiungimento massimo del successo attuale, scaturito con il primo tour negli stadi, arrivato nel 2022, supportato dalla trilogia discografica “Materia”, in cui indaga le sue influenze artistiche interpretandole attraverso la sua personale visione. Dal trittico usciranno solo hit: dal banger estivo “Ma stasera” a “Cambia un uomo”, da “No stress” a “Tutti i miei ricordi”, passando chiaramente per “Due vite” che, oltre a trionfare all’Ariston, trova particolare risalto all’Eurovision Song Contest piazzandosi a ridosso del podio. Adesso è invece il momento di scrivere un nuovo capitolo della sua storia: Mengoni si ritroverà per la prima volta ad intrattenere il pubblico in veste inedita, facendo perno sulla sua personalità elegante ed irriverente: che sia l’inizio di una nuova avventura parallela a quella musicale?
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