Flash, zoom, colpi di scena, applausi scroscianti e lacrime d’addio: scorrono come nel più bell’album di fotografie, istantanee e momenti indimenticabili della Paris Fashion Week. Al termine delle sfilate, cosa resterà? Insieme alle emozioni ed i ricordi, quali le tendenze destinate a scrivere la moda della Primavera Estate 2024?
Momenti indimenticabili dalle sfilate
Tra le creazioni più impattanti, magari poco indossabili ma super creative, sicuramente ricorderemo le gonne-terrarium, destinate a contenere fiori e farfalle firmate dal direttore creativo di Undercover; insieme all’abito fatto con più di tremila unghie finte laccate di rosso, indossato da Kendal Jenner per Schiaparelli. Hanno segnato la settimana della moda francese due addii conditi da palpabile emozione: lacrime per Sarh Burton che lascia McQueen; festa e balli per Gabriela Hearst in uscita da Chloé.
Occhio poi alle location d’eccezione che si sono aperte per l’occasione: se Marni sfila in quella che un tempo fu la dimora storica di Karl Lagerfeld, al 51 di Rue de l’Université; Stella McCartney fa passeggiare le sue modelle tra le bancarelle del Marché Saxe-Breteuil, quale migliore cornice per i suoi abiti eco-etici.
Tendenze moda dalla Paris Fashion Week Primavera Estate 2024
Praticità e iper-decorativismo sono i due concetti chiave destinati a tracciare la rotta delle tendenze di domani, considerando che i capi visti in passerella saranno nei negozi il prossimo gennaio, circa. Il “quiet luxury” domina ancora i desideri fashion con capi quali investimenti sicuri, che facciano sentire sicuri e protetti. E’ la bellezza della contemporaneità nelle sue mille sfaccettature, anche più complesse, che si insinua fin nelle pieghe del tessuto: gli abiti sono segnati da lavaggi, strappi, tessuti scamosciati e pelli logore (Miu Miu); sporcati dalla vita reale (Balenciaga).
Si confermano vecchi classici rivisitati, sua maestà il trench insieme alla camicia bianca, accanto a creazioni dall’effetto wow grondanti decori e scintilli perchè come nelle favole, anche nella vita vera c’è il lieto fine.
- minimalismo chic: vince il bianco e nero sia che preferiate indossarlo a grandi dosi in color block (Peter Do), sia che scegliate più delicate sfumature. Gioco di contrasti di colore come di forme accompagnano i completi in black & white (Givenchy), dove le forme grafiche oversize mettono in valore volumi architettonici d’effetto. Colpi cromatici più sussurrati su gonne e pantaloni “sporcati” con tracce di spray (Dior).
Flower power: “Floreale”?
- Per la primavera? Avanguardia pura… è una delle frasi più iconiche pronunciate da Miranda Priestly ne Il Diavolo veste Prada. I fiori sono ovunque, in versione maxi di architetture di pelle (Balmain); più leziosi sulle maniche a sbuffo e le gonne a ruota (Zimmermann).
“Per la Spring Summer 2024 ci siamo ispirati alla bellezza della natura nella sua semplicità e di come interpretata dalle diverse correnti artistiche. Per le stampe chiave della collezione, siamo stati attratti dalle belle e inaspettate combinazioni di colori dei paesaggisti astratti e le abbiamo mescolate con l’atmosfera più scientifica dell’arte botanica classica su sfondi bianchi e puliti” le parole di Nicky Zimmermann.
- classici rivisitati: rispolverate il capospalla di un tempo che fu. La sahariana – quella proposta da Yves Saint Laurent per la couture estiva 1967 – è tornata, in più versioni di colore, dal beige al nero, al verde militare (Saint Laurent). Il trench, inossidabile caposaldo della primavera è sartoriale in cotone fluido (Dries van Noten).
- shorts (micro) è meglio: l’underwear a vista continua a dettare il trend degli short cortissimi anche in raffinati pellami (Isabel Marant); o al contrario cede allo sportwear fino a prende le sembianze di un costume a slip con coulisse rubato al guardaroba di lui (Miu Miu).
- tessuti materici: sì brillare, splendere di nuova luce grazie ad abiti decorati di pietre anche 3D (Marni). Tessuti che sembrano tele d’artista percorsi dalle abili petit mains delle Maison che danno vita a nuove lavorazioni come intarsi (Valentino).
- la borsa che non ti aspetti: è una borsa o non è una borsa? Oggetti conosciuti cambiano destinazione d’uso e si insinuano nel guardaroba. Dal lettore CD (Coperni), alla décolleté in pelle e tacco a spillo (Balenciaga) e fino alla macchina fotografica d’epoca con immancabile logo (Louis Vuitton).
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