Un colpo grosso smuove le acque nel sempre fascinoso mercato dell”arte. La collezione ultramilionaria di proprietà di Emily Fisher Landau, scomparsa lo scorso marzo alla veneranda età di 103 anni, è stata acquisita dalla celeberrima casa Sotheby’s, pronta adesso a una serie di battute d’asta con cifre da capogiro per le opere di Picasso, Andy Wharol, Rokto, De Koonis e tanti altri.
Chi era Emily Fisher Landau
Prima di addentrarci all’interno delle opere d’arte occorre capire chi si cela dietro la collezionista. Emily Fischer Landau ad oggi considerata la magnate più importante della storia dell’arte contemporanea. Il suo percorso collezionistico inizia alla fine degli anni Settanta, quando acquista un meraviglioso e ingombrante mobile di Alexander Calder, prima di imbattersi in un poster pubblicitario di una mostra di Jesef Albers. Un’immagine molto minimale che colpisce talmente tanto la neo collezionista tanto da spingerla a visitare l’esposizione, a cui seguiranno tre acquisizioni di valore.
Eppure, il vero deus ex machina che consente a Landau di entrare definitivamente nel mondo dell’arte arriva quasi per caso. Nel 1969, ladri entrano nella sua casa di New York armati, imbavagliando la cuoca e la governante scappando con un una serie di gioielli donati dal marito nel tempo; proprio da questo avvenimento nasce la svolta della sua vita. La statunitense infatti, grazie al denaro ricevuto dal risarcimento assicurativo, non utilizza i fondi per sostituire i gioielli, bensì decise di investirli in una collezione intera, dando così il la alla sua nuova vita. Sarà negli anni Ottanta e Novanta che Emily frequenterà in modo assiduo gli studi d’artista, innamorandosi sempre più dell’arte contemporanea radunando la bellezza di 1500 opere, alternando l’acquisizione di capolavori di artisti molo rinomati ad altri più sconosciuti, alcuni di questi esposti tra il 1991 al 2017 presso il Fisher Landau Center For Art, fondato a Long Island City.
I capolavori della collezione
Ma quali opere sono presenti nella collezione acquistata dalla casa d’aste Sotheby’s? In prima battuta salta subito all’occhio “Femme à la montre” di Picasso, meraviglia datata 1932 ottenuta da Emily i primi anni della sua carriera da collezionista e appesa sopra il caminetto della sua casa. Soltanto il valore della sola opera, oggi, si aggira intorno ai 120 milioni. Presente poi un dipinto del 1968, “Untitled” di Cy Twombly, oggi potenzialmente in vendita a cifre astronomiche. Presenti poi altri giganti della storia, come Piet Mondrian, Andy Warhol, Jasper Johns, Willem de Kooning, Mark Rothko, Cy Twombly e Ed Ruscha. Nel caso del genio della pop art è opportuno porre i riflettori sull’iconico ritratto realizzato da Warhol nel 1984 proprio per Emily, caratterizzato dalla classica capigliatura della statunitense abbinata a un makeup impreziosito da un rossetto rosso fiammante.
Le prime aste riguardo la collezione
saranno battute a New York il 7 e l’8 novembre, per una due giorni che si preannuncia già l’avvenimento dell’anno, celebrato anche da Brooke Lampley, Global Head Of Sothesby’s Fine Art Division.
«Molti grandi tributi sono stati resi a Emily Fisher Landau – ha detto Lampley – dai media di tutto il mondo, dalle istituzioni più importanti e dagli artisti che lei ammirava e sosteneva. Ma per certi versi, forse, il tributo più grande di tutti è la sua impareggiabile collezione d’arte, che non solo traccia l’affascinante evoluzione del percorso collezionistico di Emily Fisher Landau, ma racconta anche l’intera storia dell’arte del XX secolo in tutti i suoi capitoli più innovativi. Se la sua collezione è iniziata con le figure rivoluzionarie che hanno plasmato l’arte moderna – Picasso, Léger, Mondrian e altri – nel corso del tempo si è evoluta fino a raccontare una delle più complete ed epocali narrazioni della traiettoria dell’arte americana dal secondo dopoguerra ad oggi».
Manca poco all’appuntamento con la storia.
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