L’estate 2023 ha decretato, senza dubbio, il grande ritorno dei viaggi all’estero, in particolare quelli verso le mete esotiche. Un modo per sfuggire dalla routine, cercando comfort e relax. Quando però si va troppo lontano, in giro per il mondo il viaggiatore è esposto a maggiori rischi per la salute. Tutti coloro che pianificano una vacanza dovrebbero conoscere, infatti, quelle che sono le principali malattie legate ai viaggi all’estero e prendere tutte le precauzioni del caso per proteggersi. Proprio per questo proponiamo un piccolo vademecum sulle patologie più comuni che si possono contrarre, con i relativi consigli su come affrontarle e soprattutto prevenirle.
Viaggi all’estero: come evitare rischi per la salute
Secondo le previsioni, oltre 15 milioni sono gli italiani che si metteranno in viaggio questa estate, e, uno su tre ha scelto mete estere per trascorrere le ferie. In questi casi gli esperti invitano ad organizzarsi per viaggiare sicuri puntando sulla prevenzione. Una strategia che evita di rovinare le vacanze e correre seri rischi per la salute legati alla manifestazione di infezioni e malori frequenti quando si soggiorna in alcuni Paesi stranieri. È alta, infatti, la possibilità di contrarre malattie infettive che nel nostro Paese sono state debellate ormai da tempo e che invece, in alcuni luoghi, sono endemiche.
Ecco perché in base alla destinazione da raggiungere sono diverse le tipologie di vaccinazioni consigliate. Da non trascurare il rispetto delle norme igieniche, avendo particolari accorgimenti sull’alimentazione prediligendo cibi ben cotti e acqua imbottigliata o assunta previa bollitura. Repellenti e abbigliamento adeguato aiutano, inoltre, a difendersi dalla puntura delle zanzare.
Malattie legate ai viaggi all’estero: le più comuni
Tra le tante malattie legate ai viaggi all’estero, la malaria ricopre un ruolo di primissimo piano. Una patologia ormai debellata in Italia ma fortemente endemica tanto da portare alla morte, in Africa e nelle regioni tropicali dell’Asia, dell’America centrale e meridionale, in Medio Oriente, ad Haiti e Repubblica Dominicana. La malattia si trasmette all’uomo attraverso la puntura di una zanzara, l’Anopheles, che entra in azione tra il tramonto e l’alba. Febbre, brividi, vomito, cefalea e mialgia sono i principali sintomi che si avvertono non subito. Il periodo di incubazione, infatti, può arrivare fino a trenta giorni successivi alla puntura; chi si reca nei Paesi dove la malaria è endemica deve usare repellenti specifici e indumenti protettivi.
Molta attenzione bisogna prestare anche contro il tifo, una malattia che si manifesta dopo la contrazione della Salmonella typhi, un batterio che può colpire l’organismo in maniera diretta, attraverso le feci o, indiretta, per cibi e bevande infette o attraverso la contaminazione dell’acqua. Si tratta di una patologia diffusa soprattutto nei Paesi dell’Africa settentrionale, dell’Asia meridionale, in Perù e nella maggior parte dei Paesi tropicali. Si presenta con febbre alta, mal di testa, stitichezza o diarrea e malessere generale con un periodo di incubazione che va da una a tre settimane. Essenziale è prestare attenzione alle norme igieniche nei Paesi a rischio, evitando cibi crudi e bevande non sicure, in particolare il latte non pastorizzato e acqua che non sia sigillata.
La febbre gialla, invece, è un’infezione
che può manifestarsi in varie forme, alcune molto gravi da portare alla morte. Questa, come la malaria, si trasmette attraverso la puntura di una zanzara, l’Aedes e si contrae più facilmente nelle aree tropicali dell’Africa Centrale e del Sud America. I disturbi compaio nel giro di pochi giorni, (dai tre ai sei), con febbre, mal di schiena e testa, nausea o vomito e perdita di appetito fino ad interessare anche il fegato ed i reni con la presenza di ittero, l’ingiallimento della pelle e della parte bianca dell’occhio con manifestazioni emorragiche. Contro questa malattia è richiesto in modo obbligatorio il vaccino per accedere in Africa e Sud America. Ne basta una sola dose, da fare almeno dieci giorni prima della partenza per avere una protezione efficace per tutta la vita.
Altri vaccini raccomandati
contro l’epatite B per le persone che hanno organizzato viaggi in Africa e Asia. In Italia oggi il vaccino è obbligatorio dalla nascita ma per tutti coloro che non lo hanno ricevuto è fortemente raccomandato. Altre indicazioni arrivano dalla Società italiana di igiene, (SItI) per effettuare vaccini contro malattie come l’Epatite A, per chi si reca in Africa, Asia, bacino Mediterraneo, Medio Oriente, Centro e Sud America e l’Encefalite giapponese per chi si reca in Asia.
Guarda anche – L’incubo dei viaggiatori: le turbolenze aeree, cosa sono e come affrontarle?