Giugno è il mese dedicato al Pride e nelle principali città italiane sono stati organizzati eventi e manifestazioni per ricordare e celebrare l’orgoglio LGBT. E’ arrivato per la prima volta in Italia Various Voices, il principale festival internazionale dei cori LGBTQ+ ospite della città di Bologna. Partito lo scorso mercoledì 14 giugno animerà e colorerà con le tinte arcobaleno la città emiliana fino a domenica 18 giugno. Il direttore artistico Nicola Mainardi ci ha svelato il dietro le quinte del festival raccontandoci le emozioni che si vivono e gli appuntamenti più significativi della kermesse.
Various Voices arriva in Italia, quali le emozioni per una prima volta così significativa?
Sicuramente le emozioni sono molteplici, a partire dall’orgoglio di rappresentare la nostra comunità con questo Festival che unisce la musica ai diritti e alle istanze della nostra comunità. C’è anche la felicità di poter fare questo durante cinque giorni di grande festa e grande musica in una città come Bologna che da sempre è accogliente nei confronti di tutte le diversità.
Qual è l’obiettivo principale del Festival e quale il messaggio che vuole mandare quest’anno dal nostro Paese?
Ovviamente l’obiettivo principale è quello di dare risalto alla comunità LGBT in Italia. Grazie all’arrivo di tantissimi coristi da tutto il mondo, possiamo creare un momento di grande visibilità. Il canto corale LGBT non è fine a sé stesso, ma è una manifestazione del proprio essere. Ogni persona, tramite la musica e il suo corpo, si rende visibile e si manifesta per quello che è. Questo è il motivo per cui “io canto quello che sono”.
3500 coristi, 105 cori da 20 nazioni d’Europa e dal mondo. Tante voci per gridare la normalità dell’amore?
Tante voci gridano che l’amore esiste in tutte le sue varie forme e modi di esprimersi, che non c’è qualcosa di tradizionale o di normale ma che tutte le forme d’amore meritano di avere il loro posto riconosciuto nel mondo.
Colori e luci del Pride si mischiano alla musica e ai luoghi simbolo di Bologna. Uno spettacolo itinerante dalle grandi performance?
Questo festival sta investendo in pieno tutta la nostra città perché coinvolgerà tantissime location, tra cui i maggiori teatri bolognesi: l’Arena del Sole, l’Auditorium Manzoni, l’Oratorio San Filippo Neri e il Teatro Duse. Anche i musei saranno protagonisti: il MamBo, il Museo Arte Moderna e il Museo della Musica e dieci location all’aperto tra cui Piazza Maggiore e il Voltone del Podestà, Piazza dei Celestini, Via dei Musei, il cortile di Palazzo d’Accursio, che ospiteranno i concerti di strada dei cori per entrare direttamente in contatto con le persone.
Inoltre, ci sarà il grandissimo “Various Voices Village”, dove ogni sera si terranno eventi, con esibizioni dei vari cori. Ci saranno anche serate notturne con clubbing e socialità che offriranno molte opportunità di incontro.
Chi saranno gli ospiti della musica nostrana di questa edizione?
Il grande evento di Piazza Maggiore previsto per oggi, venerdì 16 giugno, vede coinvolti alcuni dei cori con la partecipazione dell’orchestra Senzaspine e della collaborazione della cineteca di Bologna. In questa serata, che è un omaggio al cinema italiano, i cori si esibiranno insieme all’orchestra in alcune colonne sonore molto famose, proiettando su grande schermo una serie di immagini estratte dai film. Saranno presenti, come madrina d’eccezione del festival, Senhit in veste di conduttrice e performer. La cantante si esibirà insieme al coro Komos di Bologna. Affianco a lei Mario Acampa, giornalista e regista, che condurrà sul palco come ospite anche Antonino, vincitore della quarta edizione di Amici e recentemente di Tale e quale show. Sarà una serata molto poliedrica e variegata, colorata, in cui nel gran finale verrà coinvolta tutta la piazza. Nella cerimonia di chiusura sarà ospite un’altra protagonista di Amici di Maria De Filippi, Deborah Iurato che si esibirà insieme a Senhit in un duetto.
La guerra non ferma la musica, tra gli ospiti il coro LGBTQI+ fondato a Odessa. Un momento di riflessione che coinvolge tutti?
Sì, abbiamo la fortuna di avere al festival due cori dall’Ucraina, uno da Odessa e uno da Kharkiv, che partecipano grazie a un programma di supporto creato appositamente per permettere a queste ragazze di essere qui a Bologna. Un messaggio importante perché ci avvicina alle loro esperienze e permette loro di condividere con noi la loro situazione e la loro condizione di vita: in Ucraina, infatti, non è semplice fare parte della comunità LGBTQI+. Voglio ricordare, inoltre, che Kharkiv è città gemellata con Bologna.
Un pensiero va anche alle persone colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna, in che modo?
Il pensiero va ovviamente a tutta l’Emilia-Romagna colpita recentemente dalle inondazioni. Noi abbiamo fatto la nostra piccola azione per poter dare una mano. Infatti, parte dei proventi raccolti all’interno del “Various Voices Village” verrà donata alle popolazioni alluvionate tramite il conto corrente che il comune di Bologna, in accordo con la provincia e la Regione Emilia-Romagna, ha aperto per fare donazioni alle persone coinvolte. Sicuramente è una vicinanza d’obbligo.
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