12 giugno 2023. Un giorno storico per il nostro Paese che, probabilmente, rimarrà per sempre ancorato nel ricordo di ognuno di noi; poche ora fa ci ha lasciato Silvio Berlusconi, ex Presidente del Consiglio e imprenditore di lunghissimo corso, in grado di dividere l’Italia tra aficionados innamorati del suo carisma e haters che invece ne hanno criticato l’operato politico e non. Ma in qualsiasi modo la si pensi, è indubbio che la morte del Cavaliere, proprio per l’enorme portata della sua personalità, abbia segnato davvero la fine di un’epoca. Scopriamo perché.
L’inizio nel settore edilizio
Dopo aver trascorso la sua infanzia nel Basso Varesotto, il piccolo Silvio si trasferisce a Milano. Qui cresce nel quartiere Isola, conseguendo la maturità classica e laureandosi in Giurisprudenza nel 1961, discutendo una tesi in diritto commerciale intitolata “Il contratto di pubblicità per inserzione”. Uno studio che lasciava già presagire quale sarebbe stata poi la sua vocazione: l’imprenditoria.
A seguito di una breve esperienza lavorativa come venditore porta a porta di scope elettriche Berlusconi inizia l’attività di agente immobiliare, fondando poi i Cantieri Riuniti Milanesi insieme a Pietro Canali. Sarà il preludio della sua fortuna in termini economici. In pochi anni infatti la sua attività nel settore edilizio cresce sempre di più, fino ad acquisire la Edilnord 2 che si occuperà ache dell’urbanizzazione della città di Milano, precisamente con la realizzazione dell’area residenziale Milano 2.
La televisione
Dopo l’impegno nell’edilizia il Cavaliere capta con grande intuizione il potere della tv, decidendo di allargare il suo spettro d’azione nel campo dei media televisivi, fino a quel momento ad uso esclusivo dello Stato. L’imprenditore dunque rileva nel 1976 TeleMilano, tv via cavo che poi sarà Canale 5 e diventa presto Nazionale. Quattro anni dopo fonda quindi Fininvest, holding che copre le sue principali attività. Con l’arrivo degli anni Ottanta, per entrare attivamente nella concorrenza, istituisce a livello Nazionale altre due reti, Italia 1 e Rete 4, creando così un vero duopolio con la RAI. Allo stesso tempo nel 1984 acquisisce il Gruppo Mondadori, controllando successivamente altre attività editoriali, tra cui anche il quotidiano “Il Giornale”. Da non dimenticare poi, oltre l’impegno nel campo assicurativo con Mediolanum, anche l’attività nel settore cinematografico con la leadership del Gruppo Medusa Film, fiore all’occhiello della distribuzione made in Italy, oltre che con la catena di home video Blockbuster.
Le altre attività e il Milan
Silvio Berlusconi segnerà in modo netto anche il ricordo nello sport italiano, acquistando nel 1986 uno dei club di calcio più titolati al mondo, il Milan, portandolo al suo massimo splendore: durante il suo “mandato”, terminato nel 2017, il Cavaliere ha potuto 29 trofei in 31 anni. Si ricordano, tra gli altri, otto scudetti e 5 Champions League. Ma c’è di più. Non tutti infatti si ricordano che Silvio fu uno dei primi ad accorgersi della potenza della polisportiva. Per questo motivo nella prima parte degli anni Novanta compra titoli sportivi di squadre di altre discipline come baseball, hockey su ghiaccio e pallavolo, tutti all’interno del gruppo Milan, anticipando in modo geniale i tempi.
La discesa in campo in politica
Uno dei momenti chiave della storia di Silvio Berlusconi è quello datato 26 gennaio 1994, quando l’imprenditore, con un video inviato a tutte le emittenti Nazionali, annuncia la sua “discesa in campo” in politica candidandosi con il suo nuovo partito, Forza Italia, alle elezioni. Formando un’alleanza con il centro destra, Berlusconi ottiene un consenso molto alto e diventa Premier. Tuttavia la sua esperienza dura pochissimo. Pochi mesi dopo infatti la Lega Nord di Umberto Bossi, per via di una divergenza riguardante la riforma delle pensioni, toglie l’appoggio al Governo, costringendo il Cavaliere alle dimissioni.
Dopo la vittoria de L’Ulivo nel 1996 il politico diventa capo dell’opposizione fino alla fine della legislatura, costruendo anno dopo anno sempre più consenso, certificato poi con le trionfali elezioni del 2001. Proprio in quella tornata, grazie al gruppo “La casa delle libertà”, si impegna in campagna elettorale a stilare un contratto con gli italiani, illustrandolo con una sagace campagna di comunicazione. Un lavoro che non gli permetterà comunque di essere riconfermato: nella tornata del 2006 infatti la spunta la sinistra di Romano Prodi.
Gli anni da leader politico
Ma dopo la caduta del Governo di sinstra, durato appena due anni, Berlusconi riprende di nuovo il controllo di Palazzo Chigi, ottenendo il successo anche nel 2008. Rimarrà però in carica fino al 2011, anno in cui rassegna le dimissioni per via della gravissima crisi finanziaria. In tutti questi anni il lavoro del politico fu contraddistinto da tante riforme economiche e dalla voglia di avviare una “rivoluzione liberale” con l’obiettivo di allontanare la sinistra e stringere patti con le personalità più influenti del Mondo. Pensiamo ad esempio al Presidente George W Bush, Vladimir Putin o Muammar Gheddafi. Pur non salendo più al Governo, il suo impegno in politica non si esaurì mai, proseguendo anche fino a pochi giorni prima della sua scomparsa.
Le controversie e l’eredità nel ricordo di Silvio Berlusconi
Tuttavia tutta l’esistenza del Cavaliere fu viziata da numerosi scandali e controversie, la maggior parte di queste emerse dopo il suo ingresso in politica. Non a caso il Cavaliere è stato spesso coinvolto in processi giudiziari, tra cui spiccano accuse di frode, corruzione e appropriazione indebita. Oltre questo è stato più volte criticato anche in campo internazionale per via di alcune situazione mai chiarite del tutto con delle associazioni criminali e per alcune leggi ad personam, secondo molti emanate proprio per difendere gli interessi personali delle sue aziende.
Il momento più ostico in tal senso fu sicuramente quello del suo terzo Governo, in cui suscitò parecchia indignazione il famoso caso Ruby. Berlusconi accusato (e poi giudicato innocente) di prostituzione minorile per le tante feste organizzate con ragazze molto giovani che frequentava, le quali ricevettero regali dopo presunte prestazioni sessuali. Tra i tantissimi procedimenti giudiziari però soltanto un caso trovò la condanna definitiva in Cassazione, ovvero il Processo Mediaset, dove il leader fu condannato a 4 anni per frode fiscale. Oggi che il Cavaliere ha lasciato questa terra si apre una nuova partita negli equilibri del centrodestra. Decretato da tutti i fedelissimi “Insostituibile”, Forza Italia orfana del Cavaliere dovrà adesso essere capace di riorganizzare il suo asset, facendo perno su un elettorato solido ma senza più una guida. La partita del successore in tal senso, è aperta: una nuova era è già iniziata.
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