C’è chi lo festeggia, in modo rigoroso e chi, invece, lo considera un giorno come tutti gli altri. Chi lo segna sul calendario come una giornata che, sebbene non sia festa nazionale, è vissuta e sentita, chi ne approfitta per staccare la spina e dedicare qualche ora alla coppia. Il 14 febbraio, San Valentino, è la festa dedicata agli innamorati. In questo momento speciale, che si festeggia ormai da oltre 600 anni in ogni parte del mondo, le nuove coppie e quelle di lunga durata si scambiano regali per sancire il legame che li tiene uniti. Ma perchè l’amore si festeggia proprio in questo giorno e chi è San Valentino?
San Valentino: la figura storica
La festa degli innamorati è legata al nome di Valentino, anche se con precisione non si sa quale sia. Ne esitono diversi con questo nome nella storia della Chiesa cattolica, tre per la precisione, tutti accomunati dall’essere martire. Due quelli a cui si fa maggiormente riferimento. La storia di San Valentino di Terni è legata infatti agli innamorati per particolari episodi della sua vita che hanno denotato una sua particolare sensibilità alle vicende amorose altrui: li guidava verso il matrimonio incoragginadoli a costruire una famiglia, il regno per eccellenza dell’amore. L’altro Valentino, invece, fu martirizzato per aver celebrato clandestinamente un matrimonio fra un legionario pagano e una donna cristiana, molto malata. Valentino fece di tutto per far in modo che il sì potesse avvenire. I due sposi morirono insieme nel cuore della benedizione. Egli, invece, fu martirizzato poco dopo, chiudendo così il cerchio dell’amore.
Il Valentino che festeggiamo ancora oggi, è però, molto probabilmente, quello dell’epoca romana, quello a cui si affidò papa Gelasio I nel 496 per mettere fine ai Lupercalia. Un gesto non legato propriamente all’amore ma un tentativo di cristianizzare una festa pagana.
I Lupercalia: riproduzione e amore
Come abbiamo visto la storia di San Valentino è avvolta nel mistero. La storia ci insegna però che dai secoli più remoti il mese di febbraio è il simbolo del romanticismo e soprattutto della rinascita: ci si lascia indietro l’inverno per accogliere la primavera ed il risveglio della terra. Proprio i Lupercalia romani, celebrati verso la metà di febbraio, festeggiavano il lento risveglio della natura che culmina con l’equinozio di primavera. Gli antichi per celebrare il ritorno del sole e delle messi mettevano in pratica dei rituali dedicati al sovvertimento delle regole e allo sfogo collettivo. Un vero e prorpio processo di esorcizzazione per esternare la paura maturata durante un lungo inverno di privazione. In parte, tutto questo è stato incorporato e conservato anche nell’odierna pratica del Carnevale, dove si usano travestimenti e si mettono in atto comportamenti apotropaici.
All’interno dei Lupercalia figuravano anche dei rituali legati alla fertilità, in cui gli uomini, personificazioni del dio dei boschi – Fauno Luperco – frustavano con dei rami i fianchi delle donne che a loro si offrivano. Anche le donne in dolce attesa prendevano parte al rituale con la convinzione che questo fosse di buon auspicio per il piccolo che portavano in grembo. Ad alleviare le loro sofferenza bastava la bella vista dei giovani semi nudi che mettevano in pratica le celebrazioni.
San Valentino in letteratura e non solo
A dimostrazione della popolarità di questa tradizione viene in aiuto la letteratura: la giornata è ad esempio citata nell’Amleto di William Shakespeare e in un’opera minore di Geoffrey Chaucer, autore delle famose Canterbury Tales. Si possono trovare anche testimonianze storiche: il 14 febbraio 1400 venne istituito a Parigi il tribunale dell’amore, nato per risolvere controversie in ambito sentimentale e matrimoniale. Questa usanza dunque non è solo, come molti dicono, un’operazione commerciale per vendere dei prodotti: si tratta di una tradizione antica che ancora oggi, con i dovuti mutamenti, viene celebrata.
Serata romantica? I consigli per fare colpo
Tramandatasi attraverso i secoli, con mutamenti e “aggiustamenti” legati alle epoche, la festa di San Valentino resiste al tempo. E se oggi significa concedersi anche solo una cena a lume di candela con la propria dolce metà, come prepararsi ad un appuntamento così galante? Porre attenzione alla scelta del proprio look non basta. Bisogna assicurarsi di non essere stanche. Il segreto per risultare belle e curate risiede nella costanza. Trascurarsi a lungo, infatti, potrebbe indurre a declassare la propria persona. Anche per questo motivo il rispetto e la cura di sé dovrebbero essere una prerogativa assoluta e non solo un vezzo per una serata in dolce compagnia. Per vedersi bene allo specchio cosa serve?
Bastano poche e semplici abitudini: delle ore di sonno adeguate, ad una routine di bellezza assidua fino ad uno stile di vita rilassato ed equilibrato perchè accanirsi contro il trascorrere del tempo non fa bene. E se proprio c’è qualche inestetismo che dà fastidio ci si può sempre affidare ai professionisti di medicina estetica. Non solo “ritocchini” ma anche trattamenti meno invasivi e naturali che permettono di invecchiare con grazia e serenità. Le maschere nutrienti ed illuminanti per il viso e per i capelli possono essere una buona scelta per ravvivare, all’ultimo minuto il volto. Per la pelle invece, lo scrub granuloso aiuta a rimuovere le cellule morte e a renderla più illuminata e setosa. Contro occhiaie e discromie il riposo è la migliore “medicina”, anche a costo di schiacciare un sonnellino prima di uscire.
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