Una settimana della moda che parla di concretezza, centralità del prodotto e semplicità delle linee. Un recap delle tendenze presentate nella kermesse milanese, che sembrano decretare la fine della dominazione dello streetwear.
I leitmotiv della moda uomo
Settantanove appuntamenti, tra sfilate, presentazioni ed eventi, concentrati in un calendario di quattro giorni. Si parte con l’evento più atteso della manifestazione: la prima sfilata di Gucci orfana di direttore creativo dallo scorso novembre. E fin dal primo look mandato in passerella, come fosse un segno, il leitmotiv, lo spirito di questa Milano Fashion Week viene svelato: semplicità e concretezza. Che si tratti delle collezioni proposte dai grandi nomi o dai nuovi talenti del Made in Italy, la razionalità la fa da padrone. La creatività intesa come puro esercizio di stile, viene messa da parte e il sogno viene rimpiazzato dall’esigenza di avere delle certezze. Ecco quindi una moda concreta, che ruota attorno alla centralità del prodotto di qualità, costruito con l’obbiettivo di essere durevole nel tempo e assolvere ad una funzione. Come ribadisce la Signora della Moda, Miuccia Prada
“ Non c’è spazio per la creatività inutile. La creatività ha senso ed è utile solo quando scopre cose nuove”.
Rigore, semplicità, purezza, e l’essenza di sovrastrutture sono la risposta all’esigenza di una moda funzionale e pragmatica. Nasce così una nuova formalità, che non dimentica gli elementi della rivoluzione genderless (come dimostrano gonne, camice monospalla e le numerose bag ) e che strizza l’occhio alle nuove generazioni. La Gen Z continua infatti ad essere protagonista e questa edizione della moda uomo milanese ne è la dimostrazione. Una generazione che, solo in USA, ha un potere d’acquisto pari ai 360 miliardi, con i brand che si trovano costretti a tener conto dell’influenza che essa esercita in diversi settori del sistema moda. Tanto che i marchi si rivolgono agli esponenti di quella che è la Generazione più numerosa di sempre, circa il 25% della popolazione globale. Ecco spiegata l’importante presenza di tiktoker e star del K-pop, con annesse schiere di fans fuori dagli eventi, nei frontrow delle sfilate.
Di conseguenza quindi, in accordo con i valori ormai interiorizzati da questa fetta di popolazione, viene proposta una mascolinità ammorbidita e spogliata degli elementi più rigidi. Grande assente sulle passerelle: lo streetwear. Pochissime le sneakers proposte, rimpiazzate da derby o stringate. Ma ora, come suggerisce il nome della collezione Prada, let’s talk about clothes!
Le tendenze moda uomo principali dalle passerelle di Milano
- La Gonna. In origine indossate indistintamente da uomini e donne, le gonne sono state escluse dall’armadio maschile a partire da quella che viene definita ‘La Grande Rinuncia Maschile”. Venne riportata fuori nei primi anni Ottanta, da stilisti come Jean Paul Gaultier e John Galliano, per rimanere fino a qualche anno fa ancorata ai contesti artistici. Negli ultimi anni, complice l’idea di una moda genderless che punta a sradicare l’idea di una classificazione binaria dei generi, la gonna è tornata protagonista e l’estetica del femboy spopola.
- Stile Aviator. La radice di questo stile ci riporta ai primi anni Venti del Novecento, quando la giacca in montone nasce grazie all’intuito di un paracadutista americano. Il boom poi negli Anni Quaranta e negli Anni Ottanta, complice anche l’uscita del film Top Gun nel 1986. Insomma la giacca da aviatore non è mai davvero andata via, e le ultime sfilate di Milano lo ribadiscono ulteriormente.
- Minimalismo. Dimentichiamoci il massimalismo che ha contraddistinto le collezioni proposte negli anni precedenti. Nell’ottica della necessità di una moda concreta, funzionale che assolva al suo compito primario le linee sono semplificate, pulite. I fronzoli vengono messi definitivamente da parte e le proporzioni sono le vere protagoniste.
- I bomber. L’ispirazione viene ancora dal mondo militare. Questo modello di giacca nasce infatti nel 1917, ideato come dotazione per i piloti americani sui caccia. La sua storia passa poi attraverso le subculture, fino ad arrivare ai giorni nostri. Ora assume un significato differente, over, caldo e avvolgente sembra assolvere al compito di protezione.
- Le giacche con ampi revers. I capispalla sono il fulcro della moda uomo per la prossima stagione Autunno Inverno. Oltre i modelli sopracitati, numerose le giacche sartoriali proposte. Il dettaglio che attira l’attenzione sono gli ampi Revers, che donano a questo capo tradizionale un sapore Seventies. I dettagli sono spigolosi, dai tagli geometrici.
Potrebbe interessarti anche: Il brutto che diventa stile: l’estetica gorpcore invade la moda