Due indizi fanno una prova, dieci indizi non lasciano scampo. Oramai non ci sono più dubbi. Le top model iconiche degli anni Novanta sono “i nuovi” volti del fashion system. Nostalgia dei tempi andati oppure semplicemente un nuovo trend destinato a sgonfiarsi nel corso del tempo? Malgrado la tendenza a credere che si tratti soltanto di una semplice moda passeggera, la sensazione è che le leonesse della passerella siano tornate in scena per restarci, in barba alle nuove leve, per un motivo ben specifico.
L’intuizione di Donatella Versace
Una delle prime designer a rendersi conto della grande potenza mediatica che potevano avere nuovamente le top model nel fashion system è stata Donatella Versace che, per la collezione Primavera Estate 2018 (settembre 2017), ha voluto rendere omaggio al fratello Gianni concludendo il suo fashion show facendo brillare sulla runway proprio la maestosità di Carla Bruni, Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Cindy Crawford ed Helena Christensen, di nuovo insieme e in posa per un momento che ha segnato in modo indelebile la storia della moda recente, ricevendo apprezzamenti unanimi e migliaia di condivisioni sui social network.
Top model ovunque
Da quel momento si è verificata una vera e propria “esplosione nostalgica”. Soltanto in tempi recenti infatti Linda Evangelista oltre a posare dopo svariati anni per una copertina ha collaborato tra gli altri anche con Fendi, chiudendo la sfilata dedicata ai venticinque anni della borsa Baguette. Giselle Bündchen, icona dei primissimi anni zero, ha prestato il suo volto magnetico peer la campagna promozionale di Louis Vuitton x Kayoi Kusama, secondo episodio di una partnership in cui il colosso della moda si fonde con il surrealismo nipponico “a pois” dell’artista del Sol Levante. Kristen McMenamy è poi ricomparsa davanti ai riflettori grazie agli scatti di Valentino Toile Iconographe comparendo anche per i settant’anni del brand Moncler apparendo con indosso l’iconico Maya 70. Kate Moss in ultimo è diventata la testimonial dell’ultima promo di Marc Jacobs, rubando l’occhio per il colore della sua capigliatura, divenuta di colore rosa.
Ritorno al passato o concreto sguardo verso il futuro?
Trattare il “rinascimento” delle top model con un mero ritorno al passato sarebbe davvero troppo riduttivo, in quanto proprio i motivi di questo comeback sembrano in realtà paradossalmente legati all’universo giovanile: pensiamo ad esempio al social più usato del momento, Tik-Tok. La piattaforma cinese infatti è stata in grado recentemente di ripescare delle tendenze ormai datate (pensiamo ad esempio all’old money lifestyle), facendo perno anche sulla riscoperta di vecchi video delle modelle in questione, citate non tanto per la grande bellezza bensì per la personalità strabordante di ognuna di loro, qualcosa di alieno nelle top model di oggi.
Al contrario delle regine delle passerelle odierne (come per esempio la splendida Bella Hadid) profili come quello di Kate Moss e Naomi Campbell facevano scalpore in quanto veri e propri personaggi pubblici, affascinanti quanto estremamente controversi. Più che delle semplici modelle, le top dell’epoca erano considerate delle vere e proprie rockstar, famose non soltanto per indossare alla meraviglia i capi più cool delle maison mondiali, ma per un carattere talmente impattante da non lasciare indifferenti.
E cosa c’è di più moderno di una rockstar al giorno d’oggi? Il successo delle supermodel nel 2022 (quasi 2023) non è dunque un fatto casuale, né dettato dal trend, bensì la celebrazione delle personalità con un carattere espressamente marcato, con una storia da raccontare e un vissuto importante alle spalle talmente denso di significato da riuscire a rapire il cuore anche dei più giovani. Un fattore di enorme rilievo che apre una domanda verso il futuro. Cosa lasceranno in eredità le modelle di oggi? Lo scopriremo tra qualche anno.
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