Chi non conosce la casa di moda Gucci? E chi non saprebbe riconoscere il tipico tessuto a diamante con la doppia G? Domande retoriche, ovviamente, perché Gucci anche chi non è un seguace della moda sa bene cosa sia. Inoltre, dopo il successo planetario del film di Ridley Scott House of Gucci, un nuovo interesse si è creato intorno a uno dei marchi più famosi al mondo e, inevitabilmente, alla famiglia che l’ha creato. Se il film è incentrato sul fatto di cronaca dell’omicidio di Maurizio, il nuovo libro di Gucci “Un impero del lusso Made in Italy” dell’autore Marcello Albanesi indaga gli aspetti meno noti del marchio, mette i puntini sulle “i”, fa chiarezza dove serve dipanando una matassa ingarbugliata fatta spesso di fake news e gossip.
Un libro che non si limita a ricostruire la storia della casa di moda
Un testo che vuole andare oltre le vicende della arcinota famiglia toscana. Dal fallimento della fabbrica paterna di cappelli di paglia, Guccio Gucci riuscirà a creare quello che diverrà negli anni un vero impero del lusso. Una visione complessa quella ricostruita così come anche il contesto storico e sociologico del tempo in cui nasce l’azienda. Lo stesso approccio viene impiegato riguardo il periodo noto come “la Milano da bere” degli anni Ottanta, gli anni in cui Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani vivono la loro storia d’amore immersi nell’opulenza.
E ancora, da questa storia,
si analizzano le motivazioni per le quali la Toscana, Firenze nello specifico, sia così famosa per la pelletteria. Cosa significa pelletteria, quale il processo che porta alla realizzazione di un prodotto tanto costoso come una borsa firmata? Quale impatto ambientale hanno le filiere del lusso, della pelle? Nel libro, è contenuta anche un’intervista alla Presidente della Campagna AbitiPuliti Italia, Deborah Lucchetti, che permette di conoscere realtà scomode che spesse volte si preferirebbe fossero insabbiate. Dunque il testo edito da Diarkos permette di non soffermarsi esclusivamente sulla storia dei Gucci e del brand, ma di compiere un vero e proprio viaggio nel mondo del lusso, analizzandone anche il senso da un punto di vista psicologico.
Un testo complesso ma che scivola via come un romanzo
che non vuole ricostruire semplicemente la storia della maison e, quindi, della saga familiare che fa da sfondo, ma anche, e soprattutto, indagare il mondo complesso del lusso, le trasformazioni del made in Italy, il concetto di alta moda e le dinamiche che sono alla sua base, colmando il vuoto lasciato nel 2012 da House of Gucci, da cui è tratto il film di Ridley Scott con Lady Gaga.
Si raccontano gli splendori e le vicissitudini di quello che è uno dei marchi italiani più famosi al mondo: una storia che parte dal fondatore Guccio Gucci, dal suo primo laboratorio di cappelli di paglia, si dipana attraverso l’evoluzione della pelletteria toscana e la nascita del suo impero del lusso, per finire ai concetti radicali della moda contemporanea, in particolare il genderless, frutto recentissimo della creatività di Alessandro Michele, del quale protagonisti indiscussi sono personaggi dello spettacolo come i Måneskin e Achille Lauro.