Tutte le sfaccettature e le tendenze del design si sono riunite alla 60° Fiera del Salone del mobile 2022 durante la Milano Design Week. Un ricco programma incentrato su creatività e innovazione. Un importante ritorno dopo che la pandemia ha sconvolto, oltre che il calendario del settore, anche le tendenze estetiche ed esistenziali nel senso più ampio. Come esemplificato dalla mostra principale della fiera – l’installazione “Design With Nature” ispirata all’ecosistema dell’architetto italiano Mario Cucinella – c’è una maggiore attenzione alla sostenibilità e alla rivisitazione del modo in cui viviamo i nostri interni personali e condivisi. Riflettendo sugli eventi degli ultimi anni, l’architetto ha creato uno spazio incentrato sulle connessioni sociali e sulla condivisione. Paesaggio e punto di incontro all’interno della fiera, l’installazione si è basata sui temi della transizione ecologica.
Una cosa che invece non è cambiata ma si è consolidata, è la fusione del mondo moda e dell’arredamento; divenuti compagni più stretti, marchi del lusso come Dior, Hermès e Louis Vuitton hanno investito molto nella loro presenza. La presentazione di Loewe, “Weave, Restore, Renew“, ha messo in luce le pratiche artigianali rigenerative di Spagna, Galizia e Corea esaltando la bellezza del tempo e della riparazione con una collezione di quattro nuovi modelli di borse intrecciate realizzate con paglia, pelle e carta.

Hermes
Una Milano Design week più radicata nella discussione critica sul senso di sostenibilità e responsabilità come normalità da vivere.
Molti i dibattiti ma anche le creazioni che hanno incentrato il loro focus sul ruolo degli oggetti di design nella società; oggetti che in questa edizione sono stati il cavallo di Troia per la trattazione ed esposizione di questi argomenti, in un modo che non lo erano mai stati prima. Uno degli aspetti più impressionanti di quest’anno è stata la ricerca e sviluppo che le aziende hanno investito in tecnologie sostenibili. Ma la sostenibilità è stato un tema coerente anche per molti studi e marchi affermati come Hermès, Martino Gamper e Dimorestudio che hanno reimmaginato opere vintage o utilizzato materiali riciclabili. Tra le tendenze di questa edizione 2022 del salone del mobile spicca infatti uno sguardo al passato. Il riadattamento di grandi classici con il ritorno delle icone del design italiano, ma rivisitate, rinnovate, ripensate con un occhio alla multifunzionalità.
Un “design lento” in cerca di umanità negli oggetti e nella tecnologia
Ogni qualvolta si presenta una grande crisi o un cambiamento nella cultura e nella società, l’artigianato e i mezzi di produzione locali riemergono in tutto il loro valore; una sorta di “design lento” molto simile alla nozione di slow food (cibo lento). Pur avendo ancora a disposizione tutti i mezzi di produzione industriali si rivalutano e apprezzano tutte le modalità di produzione artigianale che trasformano il design in una materia umanistica.
Ed ecco che insieme all’artigianato emerge anche la narrazione che abbraccia il comfort.
Ne sono un esempio Alberto Biagetti e Laura Baldassari, dell’Atelier Biagetti, noti per la loro esplorazione del design come dispositivo di narrazione. Quest’anno, ascoltando il loro bambino interiore e la richiesta della loro giovane figlia, hanno creato “un gatto gigante da abbracciare”, un gatto di dimensioni surreali. Ulteriori opere che cullano e confortano il corpo, includono la collezione di sedute Peaches di Bohinc Studio, realizzata con contorni sinuosi e voluttuosi che celebrano la forma femminile, esprimendo sia il desiderio di connessione tattile che di conforto.
Nonostante tutte le incertezze degli ultimi tre anni, la tendenza perenne di forme geometriche eleganti e tavolozze colorate è stata un pilastro. Un’estetica che soddisfa ugualmente l’occhio e lo schermo come esigenza dell’era dei social media. Su tutta la linea, l’uso del colore, in questa edizione del salone del mobile, si è rivelato tendenza rilevante; tutto ciò che appariva monocromatico ora si accende di colori. Sono tornati in gran spolvero nuances associate agli anni ’80: tonalità come pervinca, zaffiro e l’elegante lavanda. Anche il verde in tutte le sue sfumature più scure e brillanti ha avuto il suo momento di gloria.
Alla Milano Design Week, quest’anno, hanno dominato i toni terrosi più rilassanti, simili a gioielli della natura. E tra i gioielli della natura la materia che è diventata una vera ossessione è stato il marmo. I designer hanno giocato con questo materiale antico in modo nuovo. Una volta sinonimo di solidità e pesantezza, è stato tagliato sottilissimo fino a creare traslucenza e trasformato in volumi quasi eterei e forme grafiche multifunzionali.
La decorazione come protagonista di ambientazioni immersive in cui la relazione tra interno ed esterno ha confini effimeri.
Si dice che la semplice vista delle piante promuova un senso di calma; è così che, incanalando questo credo, i designer hanno abbracciato la serenità e l’evasione di ambienti con paesaggi e decorazioni naturalistiche. La tendenza ad interpretazioni estetizzate di scene naturali astratte, ha contaminato le ambientazioni del Salone. Un’idea che attraverso paesaggi immersivi, inclusi tramonti, paesaggi lunari e fiori, trasporta l’interno all’esterno e viceversa.
Scene floreali coinvolgenti hanno fatto colpo nella “Portaluppi Herbarium” del marchio milanese Pictalab; una nuova collezione di carta da parati floreale stampata che ha creato un omaggio trompe l’oeil ad una grande stanza presso Casa Atellani. A consolidamento di questo trend, Prada Frames ha organizzato”On Forest”; un simposio curato dallo studio di ricerca e design Formafantasma che ha riunito un mix multidisciplinare di artisti, attivisti, esperti di diritto e scienziati per discutere criticamente il rapporto tra design e ambiente naturale.
Progettare per il nostro futuro
Una menzione particolare va fatta al Salone Satellite che ha evidenziato la tendenza del design su un futuro accessibile per l’uomo. Autonomia, comfort, movimento, usabilità, interazione e sicurezza per tutti, hanno approfondito il tema del salone. Attraverso una mostra-concorso, 600 creativi emergenti, under 35, hanno riflettuto sul mondo che sarà e sul ruolo che gli oggetti giocheranno nella vita futura. Lani Adeoye ha vinto il primo premio con “RemX”, un raffinato prototipo di deambulatore realizzato con una combinazione di materiali naturali utilizzati per molti decenni in Nigeria dal popolo Yoruba, una tribù di cui Adeoye fa parte.
“Un pezzo che dovrebbe aiutarci a ripensare come progettiamo per gli anziani o le persone che hanno bisogno di assistenza mentre camminano” – ha spiegato il giovane designer.
Il messaggio che incarna questo concorso ci introduce alle tendenze globali di questa edizione 2022 del Salone del Mobile appena concluso che puntano non solo all’incisività formale del design ma anche al loro elemento sostenibile, comunicativo, interattivo e ludico.
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