A Coco Chanel sarà dedicata una mostra in Inghilterra, la prima in assoluto in terra inglese. Un’esposizione che vuole omaggiare il lavoro di una grande stilista, ma anche le novità che ha introdotto nel mondo della moda che hanno sortito l’incredibile effetto di liberare le donne da una serie di costrizioni dall’abbigliamento, durante un’epoca così stratificata e complessa come la Belle Époque. La mostra sarà inaugurata nel 2023.
“Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto”
La mostra dedicata a Coco Chanel ripercorrerà l’evoluzione della stilista al Victoria & Albert Museum di Londra, stesso luogo della bellissima esposizione di Christian Dior. La particolarità di questa mostra (dall’iconico titolo di “Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto”) e del progetto del museo londinese è far conoscere figure iconiche che hanno cambiato la nostra percezione della moda e il modo di concepirla. In questo tempio del design e dell’arte performativa, si racconterà la storia e la tecnica della stilista durante la sua lunga carriera.
Da quando, aprì la sua prima boutique a Parigi nel lontano 1910 fino alla sfilata degli anni 70, occasione nella quale venne presentata la sua ultima collezione. Un racconto lungo 60 anni, gremito di abiti (oltre 180), per raccontare l’evoluzione dello stile, della tecnica, dell’approccio della stilista che ha contribuito a cambiare il modo di concepire la femminilità.
Non solamente un omaggio, ma un modo per conoscere Chanel
Sebbene possa sembrare un semplice omaggio alla nota stilista francese, la mostra vuol essere un modo innovativo per far conoscere ai visitatori lati inediti di Coco Chanel. Ripercorre l’esposizione organizzata al Palais Galliera di Parigi risalente al 2020, ma presentando elementi di novità e notevole complessità. Divisa in otto sezioni, saranno esposte le collezioni storiche della maison a Parigi, in modo da mettere in risalto le componenti innovative del suo stile, sia nella scelta del tessuto, sia nella silhouette dell’abito. Non potranno mancare gli accessori, i cosmetici e i profumi firmati Coco Chanel, ma soprattutto gli abiti che l’hanno resa celebre. Pezzo forte della mostra sarano i vestiti creati appositamente per Anne Gunnig o per dive di Hollywood come Lauren Bacall e Marlene Dietrich.
Una stilista che ha cambiato per sempre la moda
L’Inghilterra, con questa iniziativa dedicata a Coco Chanel, racconta in maniera inedita le modalità con cui la donna ha invertito la rotta nel mondo della moda. Mette in luce coraggio e ingegno della stilista francese, nonché la sua capacità di comprendere il tempo storico. Durante la Prima Guerra Mondiale, Gabrielle Chanel liberò le donne dagli abiti costrittivi che erano solite indossare durante la Belle Époque e introdusse outfit più adatti alla nuova era che stava per arrivare. In un noto discorso, la stilista pronunciò queste parole, con le quali lasciava intendere che i suoi abiti non erano fatti per donne ingessate, ma lavoratrici:
“Fino a quel momento avevamo vestito donne inutili, oziose, donne a cui le cameriere dovevano infilare le maniche; invece, avevo ormai una clientela di donne attive; una donna attiva ha bisogno di sentirsi a suo agio nel proprio vestito. Bisogna potersi rimboccare le maniche”.
Le parole del direttore del museo londinese
E, infatti, accorciò le gonne, abbassò il punto vita, promosse il jersey e lo stile alla marinara. Introdusse i pantaloni e diede un significativo contributo al movimento femminista di quegli anni. Tristram Hunt, direttore del Victoria & Albert Museum, si è così espresso sulla mostra, visitabile dal 16 settembre del prossimo anno fino al 25 febbraio 2024 all’interno della Sainsbury Gallery del museo:
“Questa esposizione, dedicata ad una figura tanto importante della moda e della storia, ci offre l’opportunità di esplorare le origini e gli elementi di questo intramontabile stile e di mostrare capi storici Chanel poco conosciuti della collezione V&A. La nostra speranza è di riuscire a replicare il successo della mostra “Christian Dior: Designer of Dreams” per la quale i biglietti andarono esauriti dopo appena tre settimane dall’inaugurazione con oltre 100.000 visitatori. Ma sono estremamente positivo al riguardo”.
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