Le sneakers di Prada incontrano lo stile di Cassius Hirst, reinventando note calzature stile anni ’90. Il risultato, incredibile quanto inaspettato, è la nuova Prada America’s Cup, una sneakers che difficilmente sarà dimenticata. Il giovanissimo artista di 22 anni, figlio di Damien Hirst, con le sue bombolette spray sugella un rapporto di collaborazione con la maison italiana, dando vita a quattro modelli di sneakers; un totale di 3000 paia di scarpe distribuite in tutto il mondo.

Un giovanissimo talento e la celebre maison

Cassius Hirst non è un novizio nel mondo dell’arte e del glamour, nonostante la sua giovanissima età. Infatti, vanta una discreta conoscenza nell’ambiente e un certo seguito di ammiratori, che gli hanno garantito una crescita veloce all’interno del mercato del reselling. All’età di 14 anni, il ragazzo ha dipinto a mano la sua prima sneakers, una straordinaria e raffinata opera d’arte destinata a divenire un regalo per suo padre. Gli altri modelli sono stati presto acquistati e hanno vestito star del calibro di A$AP Rocky, Offset, Playboi Carti, Aj Tracey e Rihanna. Il successo del giovane ha attirato la maison italiana con cui collabora da tre anni.

sneakers Prada Cassius Hirst Life&People MagazineIl direttore Marketing & Head of Corporate Social Responsibility del Gruppo Prada, Lorenzo Bertelli, così commenta questa fortunata collaborazione e le nuovissime sneakers:

“La collezione Cass x Prada trova dei parallelismi tra il lavoro audace di un nuovo talento e il patrimonio di Prada: il senso della manualità, l’eccellenza nella manifattura, la ricerca costante dell’innovazione, l’impulso irrequieto a riesaminare e reinventare la nostra storia. In questo caso, l’iconica silhouette della sneaker Prada America’s Cup diventa una tela su cui creare, proposta in una speciale capsule collection. Qualcosa di unico e nuovo”.

Il passaggio dal pennello alla vernice a spray

Il giovane Hirst ha iniziato dipingendo gli skateboard con la vernice a spray: una tempesta di colore che dava estrema gioia. Per le sneakers ha usato proprio la vernice a spray, considerando le scarpe come una tela bianca da arricchire di particolari e a cui dare nuova vita. Il risultato? Una collezione grintosa, psichedelica e a tratti surreale.

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Hirst spiega il processo di lavoro e la sua scelta di adoperare la vernice a spray, ormai suo marchio distintivo:

“Tutte le tecniche che uso nascono dalla scarpa stessa e i colori creano una gamma, si muovono fra diversi stili. Per questo uso soltanto vernice a spray. Da bambino, quando provavo a dipingere qualcosa a mano ne uscivo frustrato, era un vero incubo, lo trovavo lentissimo. Con la vernice a spray, invece, è come accendere una lampadina, come dipingere con la luce, per questo ho scelto di lavorare con questa tecnica. È stato un gran lavoro, lungo e lento, ma divertente. Ci sono tantissime possibilità da esplorare, lavorando con i colori e con la forma della sneaker America’s Cup”.

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Una campagna di lancio firmata Axel Morin

L’incontro con Prada ha certamente segnato la carriera di Hirst (in arte Cass) e la collezione di sneakers Prada ne è la prova. Alla tradizione artigianale del made in Italy si uniscono i modelli personalizzati di Cass, firmati singolarmente. La campagna pubblicitaria che si è occupata del lancio delle sneakers è di Axel Morin, che ha ben interpretato l’anima del progetto. Le musiche, create appositamente, sono psichedeliche e rendono benissimo questa coesistenza tra passato e futuro, fondamentale nelle sneakers Prada-Cassius Hirst.

L’artista spiega la scelta delle maschere, elemento fondamentale della campagna pubblicitaria:

“Nel mio lavoro, la base sono le scarpe. Per questo progetto con Prada, ho provato ad applicare lo stesso approccio per creare le maschere su un oggetto diverso e rigido. Ho sempre trovato le maschere interessanti. Da bambino cercavo spesso di nascondermi e mi affascinavano i supereroi. L’idea che indossare una maschera ti desse un potere. Penso che lo stesso principio sia applicabile alle scarpe. Sono speciali rispetto al resto dell’abbigliamento: sono come automobili, come skateboard, come spade. Sono oggetti a sé stanti”. 

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Un lavoro artigianale che raggiunge la dimensione industriale

Cassius Hirst non immaginava che le sneakers prodotte in serie avrebbero mantenuto invariata la componente artigianale con cui erano state concepite. Si sono inserite nei meccanismi dell’industria, tuttavia senza rinunciare a ciò che rende uniche le scarpe. Inizialmente aveva qualche perplessità e temeva che sarebbe andato perso quel tocco personale che investe sempre nei suoi lavori. Fortunatamente la nota maison ha messo a disposizione del giovane moltissimi artigiani, che hanno seguito le sue direttive senza mai tralasciare la qualità. Hirst ha infatti espresso un giudizio estremamente positivo, lasciando presupporre un lieto prosieguo di collab con la Maison milanese:

“Prada aveva davvero intenzione di investire del tempo, accogliere nuove idee, nuove sfide, impegnarsi fino in fondo. Per me è stata la parte migliore di questa collaborazione”. 

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