Sono molti i brand di abbigliamento che subiscono gli effetti del Coronavirus. Il lockdown alle filiere produttive non indispensabili, imposto dal governo per il contenimento del contagio, paralizza l’industria della moda.

Da alcuni giorni, infatti, le aziende tessili italiane hanno ricevuto una pioggia di disdette anche dall’estero, subendo un netto calo di fatturato. E sono molti gli imprenditori che non escludono ripercussioni anche per il giro d’affari del 2021.

Brand di abbigliamento e Coronavirus: tintarella senza costumi di tendenza

Il beachwear si rivela un settore al tracollo. Pandemia permettendo, a quanto pare, questa estate andremo al mare applicandoci nel rispolvero dei vecchi costumi.

Addio ai Matrimoni per il 2020

L’emergenza sanitaria ha costretto anche i futuri sposi a cancellare la data delle nozze facendo piovere negli atelier centinai di disdette per gli abiti da matrimonio.

Sfilate e presentazioni Milano Moda Uomo

Persino la kermesse meneghina dedicata alla moda maschile, previste dal 19 al 23 giugno 2020, slitta a settembre convogliata nella settimana della Moda Donna.

La situazione purtroppo, non appare rosea, la filiera della moda italiana è in allarme: «Ordini in crisi, perso il 2020»…

Brand di abbigliamento e Coronavirus: come reagire all’emergenza?

Dopo lo shock iniziale il brand moda si adegua e punta alle vendite attraverso l’e-commerce per spronare i consumatori all’acquisto on-line. Il commercio digitale si sta rivelando uno strumento fondamentale. Però, i consumatori non sono tutti digitalizzati e molti brand non hanno ancora sviluppato un e-commerce oppure non hanno un rivenditore on-line.

Gli acquisti on-line degli italiani

Nell’ultimo mese, vista l’impossibilità di uscire e mostrarsi al meglio, l’italiano medio ha acquistato on-line capi comodi e pratici: pigiami, tute sportive, pantaloni comodi e jeans.

Pagamenti digitali

Con l’aumento degli acquisti on-line, di conseguenza è cresciuto anche l’utilizzo di pagamenti digitali. Una grande novità per l’Italia che, rispetto agli altri paesi europei, ha ancora bassi livelli di utilizzo del commercio elettronico.

Con l’emergenza sanitaria per i brand di abbigliamento è un azzardo auspicare evoluzioni nei prossimi tempi

Brand come Gucci o aziende specializzate nell’e-commerce come Yoox, per esempio, si stanno limitando a raccogliere gli ordini senza evaderli. Decathlon, invece, lavora a ritmi ridotti, accogliendo un massimo di ordini giornalieri, al fine di garantire la sicurezza dei dipendenti.

 

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