E’ in attesa di riapertura la mostra parigina dedicata a Christian Louboutin, il creatore delle famose scarpe dalla inconfondibile suola rossa. 

Nel mondo a testa giù a causa del Coronavirus, con il lockdown che costringe alcuni a rallentare e molti a fermarsi, anche la mostra

Christian Louboutin: the Exhibition(ist)” inaugurata lo scorso Febbraio a Parigi, subisce una battuta d’arresto

E sembra quasi una nemesi, vista la storia del designer francese che ha trasformato scarpe meravigliose in icona.

Dei veri oggetti dei desideri, delle scarpe da sogno ai piedi delle donne di tutto il pianeta legato dal passo di un sottile filo rosso.

Proprio il rosso, il colore simbolo e feticcio delle suole: il segno inconfondibile di Christian Louboutin

Una mostra prevista fino al prossimo 26 Luglio al Palais de la Porte Dorée. 

In uno storico edificio liberty nel cuore del XII arrondissement  che oggi  ospita il Museo nazionale delle arti dell’Africa e dell’Oceania e l’Acquario tropicale di Parigi.

Nel  passato i sogni di un Louboutin poco più che bambino che negli anni ‘70 veniva a trascorrere il tempo libero del dopo scuola.

La mostra ripercorre i primi trent’anni di carriera dello shoes designer capace di far volare i desideri femminili grazie a soli dodici, perfetti centimetri di tacco a spillo.

Uniti, però, a quella caratteristica suola rossa, un po’ sfacciata e di gran carattere…

Esibizionista, in una parola, il termine con cui gioca in un dualismo lessicale, il curatore della esibizione, Olivier Gabet

Il direttore del Museo delle Arti Decorative di Parigi costruisce un percorso privato e professionale su

Christian Louboutin e sulle sue meravigliose scarpe, amate dalle star.

Dieci stanze ospitano i trent’anni di carriera dell’artista.

I riferimenti del suo mondo, le sue passioni, le inclinazioni, le collaborazioni, il cinema e lo spettacolo.

A partire proprio dalla music hall parigina Folies Bergère, dove Louboutin comincia il suo apprendistato.

Il primo vero grande palcoscenico dove presentare oggetti iconici. 

Scarpe da sogno che si riveleranno nel tempo una perfetta sintesi di fantasia, gusto, originalità unite ad una maniacale ricerca della perfezione dei dettagli, all’eccellenza dei materiali e ad un imbattibile e artigianale savoir-faire. 

Una tecnica messa a punto man mano che la professione prende forma e la speranza realtà per questo ragazzo nato a Parigi nel 1963.

Per metà francese e metà camerunense, è cresciuto con la madre e le tre sorelle in una famiglia tutta al femminile.

Ha imparato a conoscere quell’universo di desideri che riuscirà poi perfettamente ad interpretare con le sue scarpe da sogno. 

Dopo le Folies Bergère, arriveranno gli incarichi e le collaborazioni come freelance per Charles Jordan. 

All’epoca fabbricante di calzature per la Maison Christian DiorMaud Frison e Roger Vivier, un vero artista della scarpa per linee e lavorazione, di cui Louboutin diventerà assistente personale.

Via via così, fino al 1990, anno di fondazione del suo brand cui seguirà il lancio, nel 1992, della sua prima collezione “Love, Trash”.  E un solo anno più tardi, nel ’93,

Christian Louboutin sceglierà di fare della suola rossa  il suo marchio di fabbrica:

“Ricordo che la mia assistente di allora era seduta in atelier e si metteva lo smalto rosso sulle unghie”, ha dichiarato il designer  in un intervista ad “Esquire”.

“Ho guardato quel colore e ho pensato di verniciare le suole di rosso, come statement di quella stagione”.

Non sapeva, allora, Louboutin che quel colore sarebbe invece stato “per sempre”. 

Nella mostra al Palais de la Porte Dorée, c’è tutto questo e molto di più, comprese le documentazioni fotografiche.

Alcune mai esposte prima d’ora. Relazioni personali che lo shoes designer ha intrattenuto negli anni con artisti, amici e clienti “top”, da Aretha Franklin a Rihanna, da Dita Von Teese a David Linch.

E proprio dalla collaborazione con il regista americano sono nate calzature del progetto “Fetish”.

Scarpe dalla potente sensualità, fotografate ed esposte nel 2013 al design Art Museum di Londra ed oggi in mostra a Parigi.

“Ti infili le suole rosse e non temi più nulla”, ha dichiarato Jill Abramson, prima donna a dirigere, dal 2011 al 2014, il New York Times. 

Si accesero così i riflettori sulle fan più potenti del brand, come la Presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, Oprah Winfrey o la première dame francese, Brigitte Macron.

“Le scarpe sono come un piedistallo. Ciò che mi interessa è il potere delle donne che le indossa”, ha detto Louboutin.

Oggi, la mostra parigina che solo il Coronavirus poteva bloccare, racconta anche questo.

La relazione speciale tra le donne e le scarpe, un’attrazione che non conosce tempo ma che nel tempo trova sempre dei grandi interpreti.

Proprio come Christian Louboutin… 

Allora un bambino sorpreso da quel cartello con cui si vietava l’ingresso alle donne con tacchi a spillo per rovinare il pavimento del museo al Palais de la Porte Dorèe.

Oggi è il creatore di scarpe da sogno, amate dalle star, ma non solo da loro, bensì da tutto il mondo.

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