Pipero Roma: un viaggio nel cuore pulsante della Capitale. Ammirate Piazza Venezia e la bellezza imponente dell’Altare della Patria.
Subito dopo lasciatevi scivolare in Corso Vittorio Emanuele II per una passeggiata all’ombra dei palazzi storici che costeggiano l’ampia via.
Proseguite nella vostra esplorazione e troverete Pipero, il ristorante stellato più cosmopolita di Roma.
Varcata la soglia di Pipero verrete colpiti dall’allestimento della sala, magico durante il giorno e intimo ed unico la sera. Luminoso, raffinato, silenzioso – sebbene situato in una delle vie più trafficate e centrali di Roma -, il ristorante di Alessandro Pipero è il luogo perfetto per qualche ora di incantevole evasione dal caos cittadino e per concedersi una pausa gourmet.
In sala, Alessandro Pipero e il suo team di altissimo livello – in linea con il riconoscimento della Stella Michelin, fiore all’occhiello del locale – si prenderà cura di voi grazie a un servizio impeccabile e attento a ogni dettaglio ma assolutamente mai ingessato. Piuttosto, molto piacevole e disinvolto, con punte informali e una buona dose di savoir faire all’italiana.
Abbiamo chiesto ad Alessandro Pipero di raccontare a Life&People Magazine qualcosa del suo meraviglioso locale.
Alessandro, qual è la filosofia del locale?
Si tratta di un locale gourmet, elegante e di altissimo livello che rispetta tutti i canoni di un ristorante stellato. È unico nel suo genere, perché da Pipero la figura della sala riveste un ruolo ancora più importante di quella della Cucina.
Questo locale è casa mia, l’ospitalità è il mio obbiettivo principale, al di là del galateo nudo e crudo di regole preimpostate.
Come scegli cosa finisce nel menù?
Il menù lo ha studiato Ciro, ma è comunque un gioco di squadra. Io mi occupo del gusto, di scegliere quello che è veramente buono da mangiare grazie all’esperienza e al palato che ho affinato nel corso degli anni.
Alessandro, secondo te cosa rende un piatto “stellato”?
Un piatto ha una marcia in più quando ha identità, originalità, tecnica e soprattutto golosità. Alla fine, vince sempre pizza e mortadella. Bisognerebbe utilizzare la tecnica per riuscire a creare qualcosa di più buono di pizza e mortadella.
Insieme ad Alessandro Pipero, il giovanissimo chef Ciro Scamardella
Classe 1988, passione da vendere e una carriera da fuoriclasse.
La sua cucina?
Sapori sorprendentemente delicati per antipasti caldi e freddi, che accarezzano il palato per preparare l’esplosione di gusto delle portate principali.
Da non perdere La Genovese di Polpo in Raviolo, con pasta tirata sottile, ripieno esplosivo e sapore deciso, e la Triglia, Fagioli e Mosto Cotto, al contempo profonda, complessa e delicata.
sottolineare, la ricerca di materie prime insolite ma senza dubbio eccellenti che insieme al richiamo alla tradizione campana e alla circolarità degli ingredienti chiude il cerchio di piatti perfetti.
Ecco come lo Chef di Pipero Roma descrive la sua cucina
Ciro, parlami della tua cucina.
La mia cucina si muove intorno a principi che ho desiderio di comunicare. Sicuramente una grandissima attenzione al prodotto, ricercando anche eccellenze nascoste el nostro panorama regionale e nazionale.
E poi utilizzare la tecnica come un mezzo per esaltare la materia prima e suscitare emozioni in chi assaggia i miei piatti. Non voglio dar da mangiare solo tecnicismi, se non riesco ad arrivare con il gusto all’emozione che voglio suscitare.
Qual è il tuo piatto preferito da cucinare, e quale da mangiare?
Il mio piatto preferito da mangiare è senza dubbio la pasta burro e parmigiano, fatta in casa rigorosamente con bavette o linguine, e un pizzico di pepe.
È da quell’idea di cremosità che ho preso ispirazione per la mia Bavetta in bianco, baccalà e coppiette di maiale, anche se li non c’è nessun latticino e la manteca è fatta con la pelle di Baccalà.
Quello che preferisco cucinare è senza dubbio pesce e crostacei, che mi riportano a Bacoli, il paese di pescatori dove sono nato e cresciuto.
E’ da li che ho preso ispirazione per la mia Impepata di Cozze: un piatto pensato per prendere per mano chi lo assaggia e condurlo in riva al mare.
Un viaggio unico nei sapori e nelle preparazioni di questo magnifico ristorante, senza dubbio uno dei ristoranti gourmet da provare a Roma dove lascierai il cuore.
Enrico Sanchi