Nel 1909 a Venezia la moda si trasformò in arte grazie ad abiti splendidi, Antiche colonne di templi greci e chitoni in pietra si sciolsero in fluide e luminose creazioni moda di seta impalpabile sotto l’estro creativo di Mariano Fortuny. Nato a Granada nel 1871, ma naturalizzato italiano, fu un’artista poliedrico dalla creatività straordinaria. Spaziò dalla pittura alla fotografia, e dall’ingegneria al Lighting Design, appassionato ricercatore, dedicò parte dei suoi studi alla illuminotecnica. Nel 1901 brevettò per i teatri parigini un innovativo sistema di illuminazione diffusa in modo indiretto e regolabile, adottata dopo alcuni anni anche dal teatro alla Scala di Milano. Alle scenografie ideate per il balletto “Mikado” seguirono, sempre nel 1901, quelle realizzate per “Tristano e Isotta”. Nello stesso anno si passò alla produzione di scene e costumi per “Francesca da Rimini”, spettacolo diretto dal poeta Gabriele D’Annunzio.

In quell’epoca di roboante cambiamento, dette inoltre vita a una prima forma di  prêt-à-porter

Attraverso la creazione del “Delphos”, abito che sarebbe rimasto iconico.Eliminati i corsetti, i pesanti sottogonna e i mutandoni ingombranti, concepì un indumento moderno, rivoluzionario. Era realizzato con poche cuciture su sete preziose plissettate irregolarmente attraverso una tecnica segreta che ne impediva la sgualcitura. L’abito così era trasportato in modo altrettanto avveniristico, all’interno di piccole scatole pronto per essere indossato dalle sue modelle. Fortuny fu un precursore anche in questo, e, portò le indossatrici con sé in giro per il mondo. Presto fatali attrici del cinema muto, eccentriche signore dell’aristocrazia e artiste anticonformiste scelsero di lasciar avvolgere il proprio corpo da quei sinuosi e sottili spiragli di ombre e di luci che si alternavano vorticosamente tra loro.

La danzatrice Isadora Duncan,

la magnetica marchesa Casati, l’attrice Natacha Rambova e la musa dannunziana Eleonora Duse, furono solo alcune tra le personalità che tra gli anni ’10 e ’20 del secolo scorso indossarono le creazioni di Mariano. Proprio a quest’ultima appartenne l’abito scelto negli anni ’70 dalla prodigiosa Carla Fracci per un servizio fotografico ispirato all’artista. A distanza di oltre cento anni, il Delphos continua a sedurre il fashion system, rivisitato, tra gli altri da Oscar de la Renta, Valentino, Ralph Lauren, Chanel. Quando la moda si trasforma in arte il tempo si annulla.Oggi all’interno di Palazzo Fortuny a Venezia, museo a lui dedicato, emoziona leggere l’etichetta di quei vestiti, che orgogliosamente recita: “Mariano Fortuny, Frabriqué en Italie”. 

 

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